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Ricircola, riciclo delle vaschette in PET con efficienza del 120%

Si è concluso positivamente il progetto Ricircola, nato per migliorare la gestione delle vaschette per alimenti in plastica a fine vita. Sviluppato tramite l’integrazione di tutti gli attori della filiera e con il coinvolgimento diretto del consumatore finale, Ricircola è iniziato su impulso Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale Fonti Rinnovabili Ambiente, Mare ed Energia (Ciri Frame) dell’Università di Bologna.

Le vaschette per alimenti, prodotte da Ilip, utilizzando anche R-PET, per i prodotti selezionati Amadori e Apofruit e distribuiti in tre punti vendita Conad della Romagna (La Filanda di Faenza, Case Finali di Cesena e Pinarella di Cervia), sono state riconsegnate ai negozi direttamente dai consumatori e quindi inviate all’impianto di riciclo del produttore dei contenitori, tramite la collaborazione con Hera. Il PET è stato così utilizzato per produrre nuove vaschette per alimenti. Il progetto Ricircola ha avito il supporto di Bper Banca.

I consumatori che hanno aderito al progetto hanno ricevuto uno sconto di 1 euro ogni 5 vaschette riconsegnate. Solo il 7% dei partecipanti, che hanno risposto al questionario ‘Ricircola’, ha affermato di aver preso parte all’iniziativa per motivazioni legate al rimborso economico, mentre per i restanti la scelta è stata guidata dal prodotto (67%) e dalla volontà di aiutare l’ambiente (26%). Ben l’86% dei consumatori interpellati ha dichiarato che avrebbe riconsegnato le vaschette anche per meno denaro o gratis.

L’Università di Bologna si è occupata di quantificare la sostenibilità del progetto. In particolare, rispetto all’attuale gestione degli imballaggi in plastica, il modello proposto da Ricircola consente di aumentare l’efficienza di recupero della plastica del +120%, grazie alle modalità di raccolta e separazione del rifiuto.

Augusto Bianchini, professore associato dell’Università di Bologna e referente scientifico del progetto, ha dichiarato: “La proiezione dei risultati ottenuti considerando una durata dell’iniziativa di un anno (ndr, la sperimentazione è durata 2 mesi), mette in evidenza numeri che non lasciano di certo indifferenti”.

Infatti, il prolungamento del progetto su 12 mesi potrebbe determinare un aumento del +126% della plastica riciclata, una riduzione del -57% del rifiuto inviato in discarica e la sostituzione del 36% di plastica vergine con plastica secondaria.