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Federchimica: Plastic Tax provvedimento iniquo

Anche Federchimica fa sentire la sua voce sulla Plastic Tax, la tassa sugli imballaggi in plastica proposta dal Governo nel Documento programmatico di bilancio 2020: 1 euro al chilogrammo, a partire da giugno 2020.  “Si colpisce la plastica in modo demagogico, senza tener conto dell’impatto disastroso che questa tassa avrà su tutte le imprese, con ricadute devastanti sugli investimenti a favore dell’innovazione”, ha dichiarato il presidente Paolo Lamberti.

“Questo dirompente aggravio di costi – aggiunge Lamberti – oltre a mettere in gravissimo pericolo la sopravvivenza di tante piccole e medie imprese, di fatto sottrarrà fondi che le imprese chimiche destinano alla ricerca e all’innovazione  per trovare le migliori soluzioni tecnologiche in ottica di sostenibilità. Stupisce che proprio il Governo, che chiede alle imprese una riconversione delle produzioni secondo i principi dell’economia circolare, di fatto sottragga alle imprese risorse ben superiori a quelle necessarie per la riconversione stessa: così non ci saranno certo le condizioni per investire in impianti di riciclo chimico-molecolare, ovvero la tecnologia che consentirebbe la completa circolarità delle materie plastiche”.

Con la Plastic Tax si colpisce così un settore di assoluta eccellenza, che propone soluzioni innovative a comparti strategici come il Made in Italy  e che, in generale, rappresenta un motore tecnologico importantissimo per tutte le filiere produttive. “Basti pensare – ha concluso proseguito Lamberti – che l’industria chimica in Italia, negli ultimi 10 anni, ha aumentato del 70% la quota di personale dedicato alla ricerca. Questa proposta va nella direzione esattamente opposta a quella annunciata: indebolisce le imprese, aumenta i costi  per i consumatori e non incide positivamente sui comportamenti, mettendo invece a rischio la possibilità di trovare soluzioni serie, efficaci e sostenibili a livello ambientale”.