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Color Tech: soddisfare le richieste in ogni sfumatura

Da oltre 20 anni l’azienda trevigiana risponde alle variegate esigenze della clientela con un servizio personalizzato e flessibile. La grande esperienza maturata specializzandosi nella produzione di compound e nella colorazione dei tecnopolimeri si traduce in un catalogo in grado di proporre una soluzione su misura in ogni campo applicativo.

Anche il fatturato 2018 di Color Tech si è chiuso facendo registrare un ottimo segno positivo, intorno al +7%. Un risultato importante, soprattutto alla luce delle difficoltà riguardanti sia il reperimento di alcune materie prime, tra le quali alcuni pigmenti e coloranti, sia i costi in aumento che hanno coinvolto di recente un po’ tutto il settore in cui opera, dal 1997, l’azienda di San Polo di Piave (TV), specializzata nella produzione di compound e masterbatch sotto la guida di Marco Montagner e dei figli Mauro e Andrea, che per vincere le sfide del mercato hanno sempre puntato su flessibilità e personalizzazione del servizio, oltre che su qualità e investimenti in ricerca.

Una parte di rilievo del successo di Color Tech va sicuramente attribuita alle tante formulazioni “sfornate” ogni anno dal laboratorio interno, diretto da Mauro Montagner, che abbiamo incontrato per fare il punto della situazione: “In oltre 20 anni d’attività abbiamo ormai maturato grande esperienza nel compound, che rimane il nostro cavallo di battaglia e comprende materie plastiche quali ABS, SAN, ASA, PS, PC, leghe di PC/ABS e PC/ASA, PP e PMMA, a cui da più di una  decina d’anni si è aggiunto il masterbatch. La specializzazione nella colorazione dei tecnopolimeri e il crescente utilizzo di nuovi additivi rendono i nostri prodotti molto richiesti, in Italia e all’estero, in svariati campi applicativi, tra cui i più importanti sono gli elettrodomestici, l’automotive, l’elettrico-elettronico, i giocattoli e l’arredamento, senza comunque trascurare l’alimentare e il packaging. Nel complesso abbiamo pienamente raggiunto gli obiettivi per il 2018 e rimaniamo ottimisti anche se questo si preannuncia come un anno più complicato a livello di mercato globale, anche in parte a causa della scarsa informazione, che ricade quotidianamente sulla plastica in generale per i potenziali effetti inquinanti. Da un anno e mezzo abbiamo poi inserito un nuovo referente commerciale e ora, terminata la normale fase di rodaggio, siamo pronti a ripartire con nuove soluzioni e ancor più fiducia, ponendo sempre le reali esigenze del singolo cliente al centro della nostra strategia imprenditoriale”.

Un’offerta differenziata

Esigenze molto variegate, come si nota da un catalogo che propone parecchie formule commercializzate con diversi marchi. Solo a titolo di esempio, si va dalla gamma Teclan comprendente varie tipologie di compound in ABS con diverse caratteristiche per usi generali (alta fluidità, alto impatto, termoresistenti, ritardanti alla fiamma, rinforzati vetro…) alla gamma Teclene in Polipropilene (PP), disponibile anche con cariche minerali. “Sono soprattutto i produttori di imballaggi, bicchieri o lastre per il monouso  a risentire oggi del clima ostile alle plastiche”, continua Montagner. “Manca la formazione nelle scuole come negli enti pubblici e questo purtroppo evidenzia il gap tra il mondo dell’educazione e quello dell’industria e dell’economia reali. Si studiano ancora tecniche obsolete e per questo Color Tech ha intenzione di tornare a occuparsi direttamente di formazione con iniziative di collaborazione un po’ trascurate per ragioni organizzative da quando, 6 anni fa, ci siamo trasferiti in questo nuovo stabilimento. Partiremo proprio dal nostro interno coinvolgendo in primis i 25 addetti che lavorano qui, perché aggiornarsi costantemente su nuove materie e tecniche è un fattore vincente se si vuole crescere davvero senza limitarsi a guardare solo i fatturati”.

Gli investimenti

Macchine, strutture e risorse non mancano certo in Color Tech, come sottolinea Montagner, perciò gli spazi di manovra grazie ai nuovi investimenti sono ampi: “Stiamo agendo a 360 gradi, su attrezzature e digitalizzazione. Negli ultimi due anni abbiamo inserito un impianto nuovo sul masterbatch e uno sul compound. Entro il 2019 se ne aggiungerà uno ulteriore sul master e continueremo il potenziamento nel compound. In totale disporremo di 5 linee per il compound, 4 per il master e 3 in laboratorio, per una produzione di oltre 4000 tonnellate annue, che non spingiamo al massimo, mantenendo sempre un occhio di riguardo, come da nostra tradizione, per tutti i lotti sia grandi che medio-piccoli, quest’ultimi sempre più richiesti dal mercato e che ci distinguono da una concorrenza molto orientata sui grandi volumi. Per noi, infatti, flessibilità e qualità contano sempre più delle quantità, tanto che in genere a ogni grande impianto ne viene affiancato almeno uno di minori dimensioni, il che facilita anche la velocità del servizio, molto apprezzata soprattutto in Italia, con ordinativi evasi nell’arco di una decina di giorni”.

La produzione è quindi frazionata su più fronti e ottimizzata per assecondare ogni esigenza della clientela, con i vantaggi che ne conseguono, specifica Montagner: “Soddisfiamo al meglio le specifiche caratteristiche tecniche e colorimetriche richieste: colori a campione, RAL, Pantone, NCS, effetti speciali, glitter, perlati, metallizzati e molte altre soluzioni per diverse applicazioni come stampaggio, estrusione e soffiaggio. Per esempio, ora stiamo investendo molto in nuove formulazioni autoestinguenti. Il cliente paga dunque volentieri il giusto prezzo, dato che ci posizioniamo nella fascia medio-alta del mercato. Ci siamo adeguati, dove possibile, alle richieste dell’industria 4.0 e della digitalizzazione, anche se va detto che i vantaggi nello stampaggio e nell’assemblaggio sono difficili da replicare nel nostro settore, che continua a richiedere di norma la presenza di operatori perché il controllo di linea risulta ancora molto difficoltoso volendo mantenere elevati standard di qualità.

Altri recenti investimenti sono stati destinati al potenziamento del laboratorio, i prossimi invece saranno destinati all’acquisto di sistemi di confezionamento automatici e all’installazione di silos, per le materie prime, così da diminuire imballaggi e sprechi, ma ogni cambiamento va inserito gradualmente, altrimenti si rischia di sconvolgere l’esperienza ultraventennale acquisita, senza contare che la scarsità di manodopera specializzata reperibile non aiuta”.

Prospettive e progetti

Le prospettive per il 2019, quindi, non possono che essere positive, conclude Montagner: “Nel 2018 ci siamo avvicinati a quota zero resi, indice di ottima gestione. Stiamo introducendo altre due gamme di prodotti nel compound, tra cui una completamente dedicata al settore della seconda vita della plastica nell’ottica dell’ecosostenibilità con un marchio nuovo, sempre ottenendo tutte le certificazioni necessarie che garantiscono ogni nostra produzione. Siamo da poco entrati anche in altri settori, come quello delle calzature tecniche e delle attrezzature sportive in particolare nello sci, mentre proseguono senza sosta i nostri test su formulazioni innovative di compound e masterbatch. Punteremo infine a essere più presenti alle principali fiere e in quelle maggiormente specializzate dal nostro punto di vista, in Italia e all’estero, selezionando la cadenza in base alle novità più significative che proporremo in catalogo. Tutto va valutato per adeguarsi ma, in ogni caso, flessibilità e servizio su misura continueranno a ripagare gli sforzi”.

Il quartier generale di Color Tech a San Polo di Piave (TV)