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Bergaglio (Unionplast): il Regolamento imballaggi minaccia la plastica italiana

Il presidente di Unionplast, Marco Bergaglio, esprime un giudizio critico in seguito alla riunione del Consiglio europeo del 18 dicembre scorso. Gli Stati membri, dopo negoziati e cambiamenti contestati, hanno concordato una posizione sul Regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggi (PPWR), che sarà la base per i successivi negoziati con Parlamento e Commissione europea.

“Nonostante il grande sforzo del nostro Governo di salvare la competitività dell’industria italiana della plastica – ha dichiarato Bergaglio – sono rimaste prevalentemente inascoltate le richieste del comparto, per il quale si profila un ulteriore inasprimento da parte del legislatore europeo che non tiene minimamente conto delle soggettività nazionali ed in particolare della capacità italiana di riciclare gli imballaggi e utilizzare le derivanti materie prime seconde. È assolutamente evidente, a discapito di ogni invocato principio di neutralità, puntualmente tradito, la volontà di mettere fuori gioco la plastica a favore di altri materiali, principalmente carta e cartone, oggetto di varie esenzioni nel testo normativo”.

Bergaglio sottolinea la persistenza nel regolamento imballaggi di vincoli sul contenuto di riciclato senza norme per il riciclo chimico, obiettivi di riduzione e divieti di imballaggi specifici. Ad esempio, imballaggi per l’ortofrutta in plastica rischiano di essere banditi, nonostante siano riciclabili. Se la versione del Consiglio fosse approvata, si profilerebbe un mercato europeo frammentato, aumentando la produzione di rifiuti da imballaggio complessi e difficili da riciclare. Ogni Stato Membro potrebbe imporre ulteriori restrizioni, complicando ulteriormente la circolazione delle merci nell’UE.

Il presidente di Unionplast denuncia il provvedimento come iniquo, ideologico e privo di una valutazione di impatto credibile. Definisce la proposta come una Direttiva SUP 2 che minaccia gli investimenti dell’industria plastica nell’innovazione e nel riciclo. “Come nel caso precedente, mina alla base la capacità del nostro Paese di rimanere un leader nelle catene di fornitura internazionali di settori strategici per la nostra economia, a cominciare dall’agroalimentare”, conclude Bergaglio.