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Macchinari italiani materie plastiche: record storico con qualche ombra

L’anno 2023 sembra chiudersi con un bilancio incoraggiante per i costruttori italiani di macchinari, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. Secondo le stime del Centro Studi Amaplast-MECS, la produzione nazionale dovrebbe toccare il nuovo record storico di oltre 4,8 miliardi di euro, registrando un aumento di almeno tre punti percentuali rispetto al 2022.

Macchinari italiani per materie plastiche: l’export

Il principale motore di questo successo è l’export, che ha dimostrato un costante rafforzamento nel corso dei primi nove mesi del 2023, segnando un notevole incremento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni, d’altra parte, sono cresciute del 6%, migliorando il saldo attivo della bilancia commerciale del 16%.

Le esportazioni, che rappresentano oltre il 70% della produzione del settore, hanno registrato una crescita robusta in tutte le principali categorie di macchinari per la trasformazione primaria di materie plastiche.

Gli stampi si confermano come leader, con una quota del 24% e un aumento del 14%, seguiti dagli estrusori (+22%), macchine a iniezione (+2%), macchine per soffiaggio (+17%), macchine per formare e modellare (+22%), stampatrici flessografiche (+18%) e macchine per materiali espansi (+40%).

Le aree geografiche

Sul fronte geografico, l’Europa rimane il principale destinatario del “Made in Italy”, rappresentando il 56% delle esportazioni totali. Tra i paesi dell’UE, Germania (+7%), Francia (+23%) e Spagna (+19%) sono quelli con i risultati più positivi. Anche Romania (+71%) e Repubblica Ceca (+38%) emergono come mercati in crescita, insieme a una notevole progressione delle consegne in Russia (+61%).

Le Americhe mostrano un aumento del 24% nelle esportazioni, grazie al rinnovato interesse dei mercati USMCA, in particolare del Messico, e alla vivacità di diverse economie sudamericane, tra cui Brasile, Argentina e Perù.

Rallenta la raccolta ordini di macchinari

Tuttavia, nonostante questi risultati positivi sul fronte delle esportazioni, le aziende italiane del settore esprimono preoccupazioni per il progressivo rallentamento della raccolta ordini negli ultimi mesi del 2023. Il contesto internazionale presenta diverse criticità economiche e geopolitiche, inclusi conflitti, shortage di componentistica elettronica, volatilità dei prezzi delle materie prime ed energia, rallentamento di alcune economie globali e aumento di inflazione e costo del credito.

Il Centro Studi Confindustria prevede una crescita modesta del PIL italiano nel 2023 (+0,7%) e un ulteriore rallentamento nel 2024 (+0,5%). Le aziende del settore registrano una contrazione del fatturato nel mercato domestico, mentre le forniture ai clienti stranieri mantengono una crescita, seppur attenuata nel terzo trimestre.

Digitalizzazione e servitizzazione

In risposta a queste sfide, Massimo Margaglione, presidente Amaplast, sottolinea l’importanza per le aziende di intraprendere percorsi di evoluzione digitale. La digitalizzazione e la servitizzazione possono non solo ottimizzare le relazioni di filiera ma anche offrire vantaggi in termini di sostenibilità. Tuttavia, l’incertezza persistente, alimentata da fattori globali, rende difficile la programmazione degli investimenti e suggerisce una necessaria attenzione all’evoluzione dell’intelligenza artificiale generativa.

Se da un lato le cifre attuali sembrano incoraggianti, le ombre proiettate dal contesto internazionale e dalle incertezze future richiedono una gestione prudente da parte delle imprese del settore, che dovranno adattarsi in modo flessibile alle mutevoli condizioni di mercato.