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Accordo UE per contrastare le esportazioni di rifiuti di plastica

Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto ieri sera un accordo provvisorio per rivedere le procedure e le misure di controllo dell’UE sulle esportazioni di rifiuti. La mossa è destinata a rafforzare la protezione dell’ambiente e la tutela della salute umana, allineandosi agli ambiziosi obiettivi dell’UE di neutralità climatica, economia circolare e inquinamento zero.

La legislazione concordata affronta in particolare la questione dei rifiuti di plastica e introduce misure rigorose per controllarne l’esportazione. Uno degli aspetti chiave della nuova legge è la restrizione all’esportazione di rifiuti di plastica verso Paesi non appartenenti all’OCSE entro due anni e mezzo dall’entrata in vigore del regolamento. Anche le esportazioni di rifiuti di plastica verso i Paesi OCSE saranno soggette a condizioni più severe, tra cui una procedura di notifica e autorizzazione scritta obbligatoria e un maggiore controllo della conformità.

Per garantire ulteriormente un trattamento ecologicamente corretto dei rifiuti, l’UE manterrà un elenco di Paesi non appartenenti all’OCSE che possono ricevere determinati rifiuti non pericolosi a scopo di recupero. L’elenco sarà aggiornato almeno ogni due anni, rafforzando l’impegno per una gestione responsabile dei rifiuti.

All’interno dell’UE, l’accordo impone un divieto generale sulle spedizioni di rifiuti destinati allo smaltimento in un altro Stato membro, consentendo tali spedizioni solo in casi eccezionali. Per i rifiuti destinati alle operazioni di recupero, saranno applicati requisiti rigorosi in materia di notifica scritta preventiva, consenso e scambio di informazioni.

Un notevole progresso nella trasparenza della gestione dei rifiuti è la decisione di digitalizzare lo scambio di informazioni e dati sulle spedizioni di rifiuti all’interno dell’UE. Due anni dopo l’entrata in vigore della legge, verrà istituito un centro elettronico centrale che migliorerà i meccanismi di rendicontazione e la trasparenza generale.

Per rafforzare la prevenzione e l’individuazione delle spedizioni illegali di rifiuti, l’accordo istituisce un gruppo per l’applicazione della legge, facilitando la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE. La Commissione europea ottiene l’autorità di condurre ispezioni, in collaborazione con le autorità nazionali, quando vi è un sufficiente sospetto di spedizioni illegali di rifiuti.

La relatrice Pernille Weiss, del Partito Popolare Europeo (PPE) in Danimarca, ha espresso ottimismo sul risultato, affermando: “Il risultato dei nostri negoziati porterà più certezza ai cittadini europei che i nostri rifiuti saranno gestiti in modo appropriato, indipendentemente da dove vengono spediti. L’UE si assumerà finalmente la responsabilità dei propri rifiuti di plastica vietandone l’esportazione verso i Paesi non appartenenti all’OCSE”.

Prima che i nuovi regolamenti possano entrare in vigore, è necessaria l’approvazione formale del Parlamento e del Consiglio. La proposta, presentata dalla Commissione il 17 novembre 2021, rappresenta un passo significativo verso l’allineamento delle normative europee sulle spedizioni di rifiuti alle sfide ambientali contemporanee e agli standard internazionali, come quelli stabiliti dalla Convenzione di Basilea e dal sistema di controllo dell’OCSE.