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Plastic Tax: la nuova tassa è un’Iva nascosta

Mentre si attendono di conoscere i veri numeri della Plastic Tax (probabilmente fino a 1 euro al chilogrammo), emerge quello che sarà il vero effetto del provvedimento: un aumento “nascosto” dell’Iva su tutti i prodotti confezionati con imballaggi in materiale plastico. Il risultato reale della Plastic Tax, che nelle intenzioni dovrebbe essere quello di diminuire l’impatto ambientale delle plastiche, sarà invece quello di aumentare il prezzo dei prodotti per i consumatori finali, diminuendo inoltre la competitività delle aziende di un settore che in Italia dà lavoro a oltre 150 mila addetti e genera un fatturato di oltre 40 miliardi di euro.

Ad esprimere la sua contrarietà c’è anche Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e “padre”, da ministro dell’Ambiente dal 1996 al 2000, della legge che regolamenta la gestione dei rifiuti.

“Una tassa tanto al chilo, – spiega Ronchi in un articolo su Huffington Post – indifferenziata, uguale per tutti gli imballaggi in plastica, monouso o meno, riciclabili o meno, fatti con plastiche riciclate o no, che genera introiti per fare cassa e finanziare altre spese, invece che destinarne i proventi alla prevenzione, al riutilizzo, al riciclo e alle raccolte, è in contrasto con gli indirizzi europei ed è inefficace dal punto di vista ambientale”.

Un’altra deve essere la strada da percorrere: “Applicando gli strumenti europei per l’economia circolare, – spiega Ronchi – i rifiuti, correttamente raccolti e riciclati, non finiscono né nei fiumi, né nei mari, ma alimentano attività industriali che creano posti di lavoro, fanno risparmiare materie prime, energia ed emissioni di gas serra”.