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Gomma del Sebino Bergamasco, primo tra i distretti industriali italiani

Il distretto della Gomma del Sebino Bergamasco è il primo in Italia per crescita, export, profitti e solidità finanziaria. Seguono il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e i Vini e distillati del Friuli. È quanto emerge dalla quindicesima edizione del Rapporto annuale che la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo dedica all’evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali.

Il Rapporto illustra la velocità del recupero dei distretti dopo il crollo del 2020, descrive poi le azioni adottate per contrastare i rincari dell’energia e quantifica gli effetti della crisi energetica sulla marginalità delle imprese. Il Rapporto si sofferma infine sulle priorità: un mix combinato di tecnologia, innovazione e capitale umano, che sono tra gli elementi chiave per ritornare a crescere nel 2024, quando la domanda si riprenderà.

L’analisi dei bilanci di più di 90 mila imprese evidenzia il recupero post-pandemico di 22.302 imprese appartenenti a 159 distretti industriali, nel confronto con 68.377 imprese non distrettuali specializzate nelle produzioni distrettuali. Emerge una migliore dinamica delle imprese distrettuali che in termini mediani già nel 2021 hanno registrato un fatturato del 5,2% superiore ai livelli del 2019, due punti percentuali in più rispetto alle aree non distrettuali. Anche la redditività si è rafforzata: l’Ebitda margin nei distretti è salito al 7,7%, tre decimi di punto in più rispetto al 2019.

A fronte di un rapido recupero, l’accresciuta complessità del contesto macroeconomico ha accentuato le distanze tra chi è più competitivo e chi è più in difficoltà: in gran parte dei settori, infatti, è aumentata la quota di imprese con Ebitda margin negativo ed è salita l’incidenza delle imprese con margini unitari superiori al 20%. È stato premiante il posizionamento strategico: tra le imprese distrettuali con brevetti, l’Ebitda margin è salito al 9,9% nel 2021, dal 9,1% nel 2019; si è così ampliato il divario rispetto alle altre imprese, salite all’8,1% dal 7,8%.

Nel 2022 la crescita dei distretti è proseguita: l’export ha toccato la cifra record di 153 miliardi di euro, 25 miliardi in più rispetto al 2019 (+19,9% a prezzi correnti), mentre il fatturato, secondo le nostre stime, ha registrato un aumento del 16,7% in termini mediani, mostrando una dinamica migliore rispetto al complesso manifatturiero (+15,2%). Il forte aumento dei costi, in parte traslato sui prezzi, ha condizionato la marginalità unitaria che, tuttavia, grazie a efficientamento dei processi, autoconsumo, sostegni governativi, ha subito una riduzione contenuta, inferiore al punto percentuale.

Per il 2023-24 si stima una crescita nominale del fatturato ancora superiore al manifatturiero (+3,3% vs +0,9%), in un contesto di prezzi alla produzione pressoché invariati.