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Basf Italia, fatturato oltre i 2 miliardi grazie al business Materials

Il giro d’affari di Basf in Italia ha superato nel 2021 per la prima volta i due miliardi di euro, attestandosi a 2,288 miliardi, in crescita del +41,6% rispetto all’anno scorso.

Importante il contributo del business Materials (+46,9%) che ha registrato aumenti importanti nelle vendite di sistemi poliuretanici per cui l’Italia rappresenta un mercato particolarmente ricco, grazie alla vitale industria calzaturiera e del legno arredo.

Lorenzo Bottinelli, amministratore delegato e vicepresidente di Basf Italia, ha commentato: “Dopo un 2020 profondamente segnato dalla pandemia, nel 2021 abbiamo vissuto una ripresa economica forte che Basf è riuscita a cavalcare al meglio grazie alle proprie soluzioni sostenibili, specie quelle indirizzate a segmenti di mercato come i sistemi per l’isolamento edilizio, che, anche grazie al contributo degli incentivi governativi, hanno fatto registrare aumenti molto significativi. Ma il 2021 è stato soprattutto l’anno della ripresa della socialità, ancora limitata, certo, ma coltivata in azienda come un valore, nel pieno rispetto dei protocolli sanitari. Riteniamo che questo sia stato il vero motivo del nostro successo: in un periodo difficile, siamo riusciti a fare squadra fra di noi e con i nostri partner di business che hanno trovato in Basf un alleato solido e affidabile per il loro rilancio”.

La positiva tendenza del 2021 è stata mantenuta dal Gruppo e in Italia anche nei primi mesi del 2022, nonostante il conflitto in Ucraina abbia causato rincari dell’energia e difficoltà di reperimento di materie prime e abbia indotto l’azienda alla graduale chiusura di tutte le sue attività commerciali in Russia e Bielorussia.

“L’arrivo della crisi in Ucraina e la conseguente fiammata sui prezzi dell’energia mette a rischio non solo la nostra economia, ma anche il nostro modo di vivere” – ha proseguito Bottinelli – “Come Italiani ed Europei ci auguriamo che questa crisi finisca al più presto, innanzitutto per le conseguenze umanitarie drammatiche. Sul fronte degli effetti negativi sull’economia che questa guerra sta portando, siamo convinti che l’attuale situazione non debba bloccare la transizione verso la sostenibilità. Basf da tempo lavora in questa direzione e continuerà a farlo, perché economia circolare e transizione energetica sono processi che non possiamo rimandare che ci permettono di realizzare un sistema economico più sostenibile e meno esposto a crisi globali”.