
Con l’adozione della posizione del Consiglio dell’Unione Europea sul nuovo regolamento relativo ai veicoli a fine vita (ELV), le materie plastiche guadagnano un ruolo strategico nella transizione verso un’economia circolare nel settore automobilistico. Il testo, approvato il 17 giugno 2025, stabilisce per la prima volta obiettivi vincolanti di contenuto minimo di plastica riciclata nei nuovi veicoli, confermando la rilevanza crescente di questo materiale nell’industria europea della mobilità.
Obiettivi per la plastica riciclata da veicoli a fine vita
La proposta prevede una strategia in tre fasi per incrementare l’uso di plastica riciclata nei veicoli:
- almeno il 15% entro sei anni dall’entrata in vigore del regolamento;
- 20% entro otto anni;
- 25% entro dieci anni.
Un traguardo ambizioso, che mira a coniugare sostenibilità ambientale e competitività industriale. In caso di scarsità di materie prime riciclate o impennata dei prezzi, la Commissione potrà adottare deroghe temporanee, ma l’orientamento generale è chiaro: rendere strutturale il riciclo delle plastiche nei veicoli.
Un materiale chiave per il settore
Il comparto automobilistico è già oggi responsabile del 10% del consumo totale di plastiche in Europa, pari a circa 6 milioni di tonnellate all’anno. Una quota significativa, che pone l’industria dell’auto tra i principali attori del cambiamento. Il nuovo regolamento ELV si inserisce in questo scenario, introducendo misure volte a garantire che i veicoli siano progettati fin dall’inizio per facilitare il disassemblaggio, la rimozione delle parti in plastica e il loro riciclo.
Progettazione circolare e responsabilità estesa del produttore
Le plastiche rientrano appieno nella logica della progettazione circolare: dovranno essere etichettate, facilitate nella rimozione e integrate in una strategia complessiva che miri al riutilizzo e alla rigenerazione. La responsabilità estesa del produttore (EPR), estesa anche ai costi di trattamento e smaltimento, rafforza ulteriormente l’impegno delle case automobilistiche a considerare il fine vita già in fase di progettazione, valorizzando le plastiche come risorsa e non come rifiuto.
Veicoli a fine vita: sfide e opportunità
La standardizzazione dei flussi, l’adozione di passaporti digitali e la messa al bando della frantumazione mista con altri rifiuti pongono nuove sfide tecnologiche e logistiche, ma aprono anche opportunità per le imprese della filiera delle plastiche, sia riciclatori sia produttori di compound. L’obiettivo finale è trattenere il valore delle plastiche all’interno dell’economia europea, riducendo la dipendenza dalle materie prime vergini e da fornitori extra-UE.
Un cambio di paradigma
“La nuova normativa sugli ELV rappresenta una svolta per l’Europa”, ha dichiarato Paulina Hennig-Kloska, Ministro per il Clima e l’Ambiente della Polonia. “Riduce i rifiuti, diminuisce la nostra dipendenza da materie prime critiche e spinge l’industria automobilistica al centro dell’economia circolare”.
In questo contesto, la plastica non è più un problema da risolvere, ma una leva da valorizzare, a patto che venga progettata, raccolta e trattata nel modo giusto.
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