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Materie plastiche per l’automotive: in Brasile il mercato è instabile

I continui su e giù dell’economia del Brasile hanno forti ripercussioni sull’industria dell’auto nazionale che tuttavia continua a rappresentare il 4% del PIL. Tutti i grandi costruttori sono presenti con forti investimenti in siti produttivi. In futuro è prevista una crescita con stime prudenzialmente conservative.

Il consumo di materie plastiche per il settore automotive in Brasile nel 2021 è stato di 585 mila tonnellate, con un andamento altalenante negli anni, ma in contrazione dopo un picco di massimo nel 2013, in linea con la contrazione dell’industria automobilistica locale.

Materie plastiche per automotive: le commodities

Numerose sono le tipologie di polimeri usati, a partire dalle termoplastiche di base:

  • polipropilene: è il polimero più usato: viene utilizzato nella produzione di cruscotti, paraurti, imbottiture di interni, componenti sotto-cofano, sistemi di carburazione, componenti elettronici, pannelli, elementi di illuminazione;
  • PVC: ampiamente utilizzato dell’industria automobilistica brasiliana nella produzione di sedili, imbottiture e finiture di interni, componentistica elettrica ed elettronica, rivestimento di cavetti;
  • LDPE / LLDPE: trovano applicazione in particolare nelle coperture di tettucci per autoveicoli;
  • HDPE: anche in Brasile è usato nella produzione di tanniche, in particolare il polietilene alta densità ad elevato peso molecolare, grazie alla libertà di design che tale polimero consente, permettendo di realizzare serbatoi di forma e dimensioni adatte per il posizionamento in spazi difficili o ridotti. L’utilizzo è nella produzione di contenitori per olio motore, serbatoi per carburanti, contenitori per liquido lavavetro, ecc;

Materie plastiche per automotive: i polimeri ingegneristici

Anche in Brasile nella produzione di componentistica avanzata vengono già ampiamente usati sia tecnopolimeri che polimeri speciali:

  • poliammide: il nylon tecnopolimero rinforzato con fibra di vetro trova impiego, ad esempio, nella produzione di collettori d’aria. Anche in Brasile, come in generale nel mondo, il settore dell’automotive è uno degli utilizzi più significativi del nylon tecnopolimero;
  • polimetilmetacrilato (PMMA): anche per questo polimero il settore della componentistica automotive rappresenta in Brasile uno degli impieghi più significativi. L’applicazione tipica è nella produzione di vetri e parti di illuminazione dell’auto;
  • poliacetale (POM): viene ampiamente utilizzato nella produzione di ingranaggi, cuscinetti, finiture di interni. Quasi il 50% del poliacetale consumato in Brasile va nella produzione di componentistica automotive;
  • policarbonato (PC): viene utilizzato nella produzione di fanali, supporti di specchietti retrovisori e, in miscela PC/ABS, nella produzione di cruscotti, copri-ruote, maniglie di portiere, consolle, pannelli interni di portiere, finiture di interni. Anche la tecnologia del “window glazing” (cioè coperture per parabrezza, coperture antisole ad alto potere isolante, vetri di finestrini) è già utilizzata in Brasile;
  • ABS/SAN/ASA: vengono utilizzati nella produzione di finiture, sedili, particolari di illuminazione; inoltre, l’ABS trova applicazione in Brasile, come in molti altri paesi, nella produzione di cruscotti, paraurti, copri-ruote, generalmente in miscela con policarbonato;
  • PET: si registrano consumi limitati nella componentistica automotive; viene utilizzato generalmente in miscela con BBT;
  • PBT: anch’esso ha consumi limitati nella componentistica automotive: i pochi consumi sono concentrati in prevalenza nella produzione di componenti per illuminazione e specchietti retrovisori;
  • PPE / PPO: i consumi sono molto limitati, ma per applicazioni diversificate: componentistica per sotto-cofano, supporti di illuminazione, profilati esterni, porta-specchietti;
  • PSU / PES: gli impieghi sono limitatissimi, e concentrati nella produzione di riflettori e coperture di fanali anteriori;
  • PPS: i rari impieghi sono nella produzione di parti di sistemi di iniezione carburanti, alloggiamenti di guarnizioni, particolari di freni ABS, statori, organi di trasmissione;
  • PUR: viene utilizzato, in percentuali minori rispetto ai paesi industrializzati, nella produzione di sedili e imbottiture di interni.

Tra gli “altri polimeri” prevalgono i poliesteri insaturi, che vengono utilizzati per parti di carrozzeria di auto in poliesteri rinforzati, parti di autobus e furgoni, laddove sia richiesta una particolare resistenza.

La parte più consistente dei consumi di polimeri in Brasile e per il segmento OEM – original equipment manufacturers.

L’industria automobilistica in Brasile

L’industria automobilistica in Brasile rappresenta circa il 4% del PIL del paese e il 23% della produzione industriale. L’esportazione di autoveicoli rappresenta una quota del 25 – 30% della produzione nazionale: le esportazioni di auto valgono circa 17 miliardi di dollari, e sono all’incirca uguali alle importazioni. Buona parte delle esportazioni sono dirette verso gli altri paesi dell’America Latina (Colombia, Argentina, Perù, Messico, Uruguay). La produzione è variegata per tipologia di autoveicoli prodotti: auto passeggeri, veicoli commerciali leggeri, camion e autocarri pesanti, autobus, macchine agricole.

Operano sul mercato brasiliano circa 25 case produttrici di autoveicoli, comprese diverse multinazionali estere europee ed americane; da qualche anno anche le aziende giapponesi hanno iniziato a svolgere attività di Ricerca & Sviluppo in Brasile: ad esempio, nel 2014, Nissan ha fondato il “Nissan Design America Rio” a Rio de Janeiro, che ricerca stili e materiali per automobili dedicate al mercato interno. Inoltre, Toyota ha scelto Sao Bernardo do Campo (stato di Sao Paulo), per il suo primo centro di ricerca applicata in America Latina, concepito per integrare le attività di Ricerca & Sviluppo di nuovi prodotti e fornitori.

Le unità industriali produttive di auto in Brasile sono circa una sessantina e i siti produttivi circa una decina.

I principali centri di produzione di automobili sono a Sao Paulo, Belo Horizonte, Sao Bernardo do Campo, Camacari, Taubatè, Betim, Pinhais, Porto Alegre, Rio de Janeiro, Salvador.

L’evoluzione del mercato brasiliano delle materie plastiche per automotive

L’industria automobilistica brasiliana va vista nel contesto economico generale del paese, che continua ad essere caratterizzato da fattori interni che causano un rallentamento della domanda, e, soprattutto, degli investimenti da parte delle imprese. Il principale elemento di preoccupazione congiunturale sul fronte macroeconomico è l’aumento del tasso di inflazione. Il tasso di crescita dei prezzi al consumo supera il 10%, contro un target che era stato prefissato al 3,75%. Avendo superato l’obiettivo di politica monetaria, tale forte aumento del tasso di inflazione ha spinto la Banca Centrale Brasiliana (BCB) ad aumentare progressivamente il tasso di interesse ufficiale.

L’incremento del tasso di inflazione, a sua volta, è dovuto a diversi fattori: aumento dei prezzi dei beni industriali, dovuto a maggiori costi di produzione, carenza di offerta a fronte di una maggior domanda di beni, legata anche al calo della domanda di servizi. Continuano le pressioni sui prezzi di generi alimentari, carburanti, energia elettrica, in concomitanza con un deprezzamento del tasso di cambio e gli aumentati prezzi delle materie prime.

Nel settembre 2021 la BCB ha aumentato il tasso ufficiale (Selic: Sistema Especial de Liquidacao e Custodia) di un punto percentuale, portandolo al 6,25%, preannunciando a breve un ulteriore aumento di due punti percentuali. Tale manovra, stando a quanto sostiene l’Autorità Monetaria Locale, dovrebbe servire a mantenere l’inflazione entro i limiti obiettivo del 2022. Però la conseguenza è un aumento del tasso di interesse reale, che, a sua volta, non può che provocare un ulteriore calo degli investimenti. Nell’arco dell’ultimo anno, gli investimenti diretti esteri (IDE) sono già stati di molto inferiori rispetto agli anni precedenti, e le previsioni, allo stato attuale, non sono certo di un prossimo aumento.

Già nel 2020 gli afflussi totali IDE in Brasile erano stati inferiori rispetto al 2019 di circa un 35 – 36%, anche se, nel cotesto globale dell’America Latina, il Brasile resta sempre il primo destinatario di investimenti esteri diretti; ma va anche considerato che il Brasile è il paese più grande del continente latino – americano, oltre che il più popoloso.

Tra luglio e settembre 2021 il PIL brasiliano è calato dello 0,1%, dopo il calo dello 0,4%del secondo trimestre, e il + 1,2% del primo trimestre. La crescita si profila difficile, non solo per la politica monetaria restrittiva, ma anche in relazione ad una politica fiscale meno espansiva. Il saldo totale del bilancio pubblico era quasi arrivato a – 14% nel 2020, con una riduzione poi del calo nel 2021.

In caso di aumento dei tassi ufficiali nei paesi ad economia avanzata, anche il Brasile sarebbe costretto ad aumentare il suo tasso ufficiale, con un costo in termini di minor crescita e un peggioramento delle condizioni di finanziamento del debito pubblico; inoltre persiste il pericolo di un’ulteriore uscita di capitali con conseguente deprezzamento della valuta brasiliana, ed un ulteriore aumento dell’inflazione.

Le previsioni del mercato brasiliano delle materie plastiche per automotive

Si può pertanto ipotizzare una crescita prudenziale dei consumi di materie plastiche per il settore automotive in Brasile, nel suo complesso (OEM, aftermarket, esportazioni) del 2,7% medio annuo nei prossimi anni, per arrivare ad attestarsi a 650 mila tonnellate nel 2025.

Tali previsioni, è bene sottolinearlo, vanno considerate nel contesto economico mondiale, che resta altamente incerto per motivi ben noti; l’Europa è in fase recessiva, e anche l’economia del gigante Cina al momento è in difficoltà.

I polimeri a maggior tasso di crescita saranno alcuni tecnopolimeri e il poliuretano.

Tra i settori di utilizzo della plastica, l’aftermarket sarà quello a maggior tasso di crescita.