Bisfenolo A: Efsa propone di abbassare la dose giornaliera tollerabile

L’Efsa propone di abbassare in modo significativo la dose giornaliera tollerabile (DGT) di bisfenolo A (BPA) rispetto al valore fissato nel 2015. Le nuove conclusioni dell’autorità europea per la sicurezza alimentare sono presentate in una bozza di parere scientifico disponibile alla pubblica consultazione fino all’8 febbraio 2022. L’Efsa invita le parti interessate a partecipare.

Gli esperti Efsa del gruppo CEP e del gruppo di lavoro sulla nuova valutazione del BPA presenteranno gli elementi scientifici su cui poggia la bozza di parere in una riunione tecnica riservata ai portatori di interesse il 24 gennaio 2022.

Che cos’è il bisfenolo A (BPA)

Il bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica usata per la produzione del policarbonato. Può essere usato in alcuni materiali a contatto con gli alimenti come distributori d’acqua o articoli per la produzione di alimenti. Il BPA viene utilizzato anche per la produzione di resine epossidiche destinate alla fabbricazione di film e rivestimenti di lattine e barattoli per bibite e alimenti. Piccole quantità di BPA possono migrare dai materiali a contatto con gli alimenti.

Che cos’è la dose giornaliera tollerabile (DGT)

La DGT è la stima della quantità di una sostanza (espressa in rapporto al peso corporeo in kg) che può essere ingerita quotidianamente nel corso dell’esistenza senza rischi degni di nota. Nella valutazione del rischio da bisfenolo A del 2015, l’Efsa aveva stabilito una DGT temporanea di 4 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno.

La nuova valutazione EFSA

Nella sua bozza di valutazione del bisfenolo A, pubblicata ieri, gli esperti Efsa (gruppo CEP) ha stabilito una DGT di 0,04 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno.

L’abbassamento della DGT è il risultato della valutazione di studi apparsi nella letteratura scientifica dal 2013 al 2018, in particolare quelli che evidenziano effetti avversi del BPA sul sistema immunitario. In studi su animali si è osservato un aumento del numero di cellule “T-helper”, un tipo di globuli bianchi che svolge un ruolo fondamentale nei meccanismi immunitari cellulari e che, se aumenta, può portare allo sviluppo di infiammazioni polmonari allergiche.

Confrontando la nuova DGT con le stime dell’esposizione dei consumatori al BPA tramite l’alimentazione, l’Efsa conclude che sia l’esposizione media sia quella elevata al BPA superano la nuova DGT in tutte le fasce di età, dando così adito a preoccupazioni per la salute.

Per questa nuova valutazione l’Efsa hanno effettuato un approfondito lavoro preparatorio, tra cui la pubblicazione e poi sperimentazione di un protocollo di valutazione in termini di pericolo nel 2017 e nel 2019.

Claude Lambré, presidente del gruppo CEP, ha dichiarato: “Questa bozza aggiornata è il risultato di un’accurata valutazione durata diversi anni. Abbiamo applicato un approccio sistematico per selezionare e valutare le evidenze disponibili. I nuovi studi scientifici apparsi nella letteratura ci hanno aiutato ad affrontare importanti elementi di incertezze circa la tossicità del BPA”.