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Assorimap al Governo: servono misure contro il caro bollette

L’industria italiana del riciclo delle materie plastiche rischia di accumulare un enorme gap di competitività su scala internazionale a causa dell’aumento del costo dell’energia. L’intervento che il Governo starebbe varando per fronteggiare il caro bollette – afferma una nota di Assorimap, associazione del riciclo meccanico di materie plastiche – garantirebbe una boccata d’ossigeno, ma è sempre più urgente adottare misure strutturali e ad ampio respiro.

L’associazione aggiunge alcune cifre: un’impresa attiva nel riciclo della plastica nel dicembre 2021 ha registrato rincari in bolletta pari al +345% per la sola componente energia rispetto allo stesso mese del 2020 e +395% rispetto al 2019.  Se nel 2019 la bolletta di un’impresa del riciclo si aggirava mediamente sui 150 mila euro al mese, oggi arriva anche a 540mila. Un esempio da seguire è quello della Francia, che ha assicurato un contenimento del caro bollette entro il 4%.

Un ulteriore rischio – prosegue la nota Assorimap – è frenare lo sviluppo dell’economia circolare e della transizione ecologica. I rincari in corso stanno soffocando le imprese: investire sulla Green Economy necessita di sostegni strutturali. Le imprese del riciclo delle materie plastiche contribuiscono concretamente alla sostenibilità: per ogni tonnellata di materia plastica riciclata si risparmiano 1,9 tonnellate di petrolio e 3.000 kWh di energia elettrica e si riducono le emissioni di CO2 di 1,4 di tonnellate equivalenti di petrolio.