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Plastiche “Made in Usa”: intervista a Glenn Anderson, Plastics Industry Association

Glenn Anderson, COO della Plastics Industry Association (Plastics), l’organizzazione che riunisce l’industria delle materie plastiche degli Stati Uniti: prospettive di mercato e politica industriale negli Usa, opportunità per le aziende europee a NPE 2024 e svolta “green”.

Mister Anderson, mancano meno di sei mesi all’inizio di NPE 2024. Con quale fase di mercato coincide la fiera? 

Naturalmente, questo è difficile da prevedere. Tuttavia, il nostro capo economista, Perc Pineda, nel suo ultimo rapporto trimestrale Plastics distribuito in esclusiva ai membri di Plastics, afferma di essere “cautamente ottimista” per il 2024. Le prospettive per l’ultimo scorcio del 2023 e per il 2024 sono contrastanti e sollevano interrogativi sulla sostenibilità della crescita economica. Il mercato delle famiglie rimane solido e la stabilità dei consumi potrebbe contribuire a ridurre l’attuale eccesso di scorte. Il monitoraggio della spesa delle famiglie offre informazioni sulle traiettorie dell’economia a breve termine. NPE 2024 si svolgerà all’inizio di maggio, quindi riteniamo che questa tempistica possa far sì che la fiera diventi un “trampolino di lancio” positivo per gli espositori che aspirano ad assistere a un incremento di nuove attività mentre l’economia inizia a migliorare.

Quale spazio possono trovare le tecnologie di processo europee per l’industria delle materie plastiche degli Usa?

Gli Stati Uniti rappresentano il maggiore mercato per le macchine e gli impianti per le materie plastiche, comprese le macchine di stampaggio a iniezione e soffiaggio di provenienza estera. È interessante notare che gli Stati Uniti hanno un consistente deficit commerciale con l’Europa nel campo dei macchinari per la plastica. Ciò indica una forte presenza di tecnologie europee all’interno dell’industria delle materie plastiche statunitense, che abbraccia vari mercati finali, tra cui gli imballaggi, l’automotive, il medicale e altri ancora.

In Europa, le materie plastiche sono sottoposte a una forte pressione regolatoria e fiscale da parte dell’Unione Europea e dei singoli stati. È lo stesso negli Stati Uniti? È prevista l’introduzione di una tassa sulla plastica?

Una tassa sulla plastica è stata presentata al Congresso degli Stati Uniti, ma non prevediamo che passerà in questa legislatura. Come associazione non crediamo che una tassa di questo tipo sia una buona politica. Crediamo invece che un ampio impegno da parte dei nostri legislatori rispetto al riciclo sia il modo migliore per arrivare a una maggiore circolarità.

Le campagne antiplastica delle organizzazioni ambientaliste hanno risonanza in tutto il mondo. Qual è il loro impatto sulla società e sulle istituzioni americane?

Le campagne basate semplicemente su messaggi “antiplastica” non offrono soluzioni, ma promettono solo facili rimedi basati su narrazioni imprecise se non addirittura false. Il nostro settore investe miliardi di dollari per sviluppare tecnologie e innovazioni nel campo del riciclo e della sostenibilità. Plastics lavora per rendere i responsabili politici a tutti i livelli consapevoli della sicurezza e della protezione fornite dai prodotti in plastica e dell’importanza di mantenere la plastica all’interno della nostra economia e fuori dall’ambiente. Questo messaggio è a favore della collaborazione, e non una semplice opposizione che non affronta le sfide ambientali collettive che abbiamo di fronte.

Il documento del Governo degli Stati Uniti “Bold Goals for U.S. Biotechnology and Biomanufacturing” del marzo scorso prevede un forte incremento dei polimeri a base biologica. Qual è la vostra posizione a riguardo?

Siamo lieti che l’amministrazione Biden abbia riconosciuto quanto siano necessarie le materie plastiche e abbia dato priorità alla ricerca per renderle ancora migliori. Il nostro settore si è sempre impegnato ad adottare materiali sostenibili e a migliorarli, e non vediamo l’ora di collaborare con l’amministrazione per sviluppare plastiche innovative, attraverso lo sviluppo di nuove materie prime biobased o i miglioramenti per arrivare a materie plastiche più riciclabili.

Qual è la situazione del riciclo delle materie plastiche e dell’utilizzo di polimeri riciclati negli Usa? A che punto si trova il riciclo chimico e quale spazio potrà avere in futuro?

Detto in maniera chiara e semplice, in America non ricicliamo abbastanza plastica. Ciò, tuttavia, non è dovuto a un’assenza di volontà o di fattibilità, ma piuttosto alla carenza di investimenti nelle infrastrutture e nell’educazione degli ultimi decenni. Dobbiamo investire e far crescere le nostre capacità per soddisfare la domanda di contenuto di riciclo, e abbiamo bisogno di partner collaborativi per farlo. Il riciclo avanzato è l’unico modo per raggiungere obiettivi di riciclo condivisi. La portata di queste tecnologie e la promessa che offrono dimostrano che sono una parte essenziale delle soluzioni di sostenibilità a livello mondiale.

Qual è l’impatto sul settore di iniziative governative come l’American Jobs Plan e l’Inflation Reduction Act?

Queste iniziative faranno sicuramente crescere la domanda di resine plastiche e macchinari.  Ad esempio, nell’ambito dei miglioramenti infrastrutturali, gran parte delle reti di tubazioni in metallo esistenti sarà sostituita da tubi di plastica. La tendenza verso i veicoli elettrici avrà un impatto ancora maggiore. Le nuove leggi stanno dando impulso alla domanda di veicoli elettrici, con un corrispondente aumento della domanda di connettori elettrici, circuiti stampati, cavi ecc. e quindi dei volumi di plastica utilizzata in questo settore. Inoltre, i veicoli elettrici devono essere il più possibile leggeri per massimizzare l’efficienza, e la plastica rappresenta la soluzione migliore per ottenere strutture leggere e sostenibili. La plastica svolge un ruolo immensamente importante anche nelle batterie dei veicoli elettrici, con molte innovazioni che riguardano i film separatori per batterie.

 

Chi è Glenn Anderson

Glenn Anderson è stato nominato COO di Plastics nell’aprile del 2022, dopo aver ricoperto il ruolo di vicepresidente del Member Engagement dell’associazione. È un dirigente esperto e preparato, con oltre trentacinque anni di esperienza in operazioni, gestione del bilancio, gestione commerciale e vendite/marketing. Ha ricoperto posizioni di crescente responsabilità nelle vendite dirette, nel management delle vendite e nella gestione generale dell’industria della lavorazione delle materie plastiche.

Plastics: un’associazione da 548 miliardi di dollari

L’Associazione dell’Industria della Plastica (Plastics) è l’unica organizzazione che sostiene l’intera filiera della plastica degli Stati Uniti, compresi i fornitori di attrezzature, i fornitori di materiali, i trasformatori e i riciclatori, che rappresentano oltre un milione di lavoratori dell’industria statunitense da 548 miliardi di dollari. Plastics promuove le priorità dei suoi membri, che si impegnano a investire in tecnologie che migliorano le capacità e i progressi nel riciclaggio e nella sostenibilità e a fornire prodotti essenziali che consentono la protezione e la sicurezza. Dal 1937, Plastics lavora per rendere i suoi membri, e la settima industria manifatturiera statunitense, più competitivi a livello globale, sostenendo al tempo stesso la circolarità attraverso iniziative educative, approfondimenti ed eventi leader del settore, opportunità di incontro e di difesa delle politiche, tra cui la più grande fiera delle materie plastiche delle Americhe, NPE2024: The Plastics Show.

 

a cura di Paolo Spinelli