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I prezzi in aumento fanno crescere gli utili della petrolchimica

I prezzi dei prodotti petrolchimici e delle materie plastiche continuano a salire in un  contesto operativo incerto e segnato da distorsioni rispetto alla normalità, in cui commercio interregionale svolge un ruolo chiave nel sostenere livelli talvolta vicini ai massimi storici.

Tutti gli occhi sono puntati sulla domanda a valle, che appare robusta e che, negli Stati Uniti, è trainata dagli stimoli e dalle aspettative sulla ripresa economica nel periodo post-pandemia.

Il tempo è il fattore determinante, ovviamente, ma al momento non sembra essere in vista una flessione dei prezzi in Europa e negli Stati Uniti. La domanda rimane forte, l’offerta è a volte in tensione e a volte adeguata, e in Europa è influenzata dalle campagne di manutenzione primaverili.

Osservando le catene dei prodotti è difficile prevedere grandi cambiamenti a breve termine, ma resta da vedere se ciò significa che gli acquirenti sono soddisfatti dello stato delle cose oppure se potrebbero resistere alle spinte inflattive.

Gli analisti di Credit Suisse hanno rilevato che gli attuali spread dei prodotti chimici di base sono superiori del 20% alla media del quinquennio aprile 2016-aprile 2021.

I mercati USA si stanno riprendendo dopo le devastazioni del ciclone invernale che ha duramente colpito le strutture produttive e logistiche nell’area del Golfo del Messico.

La domanda di olefine

I prezzi dei contratti dell’etilene negli Stati Uniti viaggiano su livelli elevati. Tra febbraio e marzo si è verificato l’incremento mensile il più alto dall’ottobre 2005 e, come per altri prodotti a monte, anche la domanda di prodotti derivati rimane forte. I fermi impianti, pianificati o meno, hanno compresso l’offerta, che ora però dovrebbe ritornare su livelli normali.

Altrettanto si può dire del propilene prodotto negli Stati Uniti, per il quale il previsto aumento del tasso di utilizzo delle capacità di raffinazione porterà a una maggiore disponibilità.

Sotto alcuni aspetti è difficile trovare una quadra tra l’impatto del Covid sull’economia e la forte domanda di olefine e derivati aromatici. In questo contesto tuttavia, la domanda e le distorsioni dell’offerta che hanno caratterizzato più di un prodotto contribuiscono al rialzo dei prezzi.

Ad esempio, la domanda statunitense di polipropilene è al momento molto dinamica grazie al buono stato di salute delle attività manifatturiere.

Il mercato del polietilene negli Stati Uniti sta tornando alla normalità dopo i disastri causati dal ciclone invernale, ma ci vorrà ancora tempo. È importante notare che la domanda di beni durevoli sta migliorando, mentre la domanda di imballaggi si è mantenuta su elevati livelli durante la pandemia.

L’impatto sulle trimestrali: utili in aumento

Stiamo iniziando a vedere l’impatto dell’aumento dei prezzi nel primo trimestre, e dell’incremento della domanda, che hanno contribuito alla crescita degli utili trimestrali.

Questa settimana Dow ha reso noto che le vendite e gli utili del primo trimestre sono stati migliori del previsto. I volumi di produzione hanno subito l’impatto del ciclone, ma successivamente la società ha incamerato un aumento dei prezzi del 14% con “miglioramenti in tutti i segmenti operativi, attività e mercati”.

Jim Fitterling, CEO della società, ha dichiarato che Dow ha riscontrato “un incremento della domanda di pari passo con il rafforzamento della ripresa economica, in particolare nei mercati finali del packaging, dell’edilizia, della mobilità, dell’elettronica e dei beni di consumo durevoli”.

Parallelamente al ritorno in attività degli impianti USA dopo i fermi causati dal ciclone, si è visto un calo della pressione sui prezzi. La scorsa settimana, ad esempio, i prezzi spot dello stirene hanno registrato una diminuzione.

Anche in Europa si nota un certo allentamento della pressione sui prezzi. L’Europa si è trovata tagliata fuori dalle importazioni di vari prodotti petrolchimici e ha dovuto fare i conti con tensioni sugli approvvigionamenti, ma con il miglioramento dell’offerta interna e delle previsioni sulle importazioni in quella che oggi è una regione caratterizzata da prezzi elevati, è lecito attendersi un rallentamento della corsa al rialzo dei prezzi.

Ciò nonostante, l’arretrato accumulatosi nella domanda di derivati da parte dell’industria automobilistica e dall’edilizia dovrebbe mantenere in tensione i prezzi per tutto il secondo trimestre. Nonostante le misure di lockdown, in Europa la domanda di automobili è aumentata. I produttori, tuttavia, devono affrontare problemi di produzione a causa della penuria di semiconduttori, componenti di vitale importanza nell’elettronica dei veicoli moderni.

La domanda di numerosi prodotti petrolchimici e materie plastiche da parte dell’edilizia dovrebbe crescere fino a tarda primavera / inizio estate, man mano che l’attività dei cantieri aumenta con il migliorare del meteo.

In Europa, il mercato dell’etilene si è mosso tra equilibrio e tensioni a causa dei fermi pianificati in corso.

I prezzi di polietilene e PET

I prezzi del polietilene sono saliti significativamente nella prima metà di aprile e si è verificata una carenza di alcuni gradi. Il clima economico potrebbe mutare, ma le importazioni dall’Asia rimangono tuttora difficoltose a causa dei problemi con le consegne e la logistica. Malgrado ciò, ora come ora l’Europa rappresenta un mercato attraente per i fornitori di polietilene e polipropilene.

Anche i prezzi del polietilene tereftalato (PET) hanno registrato un balzo in avanti anche se non si prevede un rafforzamento della domanda da parte degli utenti finali. L’incremento infatti è determinato dalla scarsa disponibilità di PET e di acido tereftalico purificato (PTA) causata da problemi tecnici negli impianti di produzione e dai ritardi nelle consegne.

a cura di Nigel Davis, Insight Editor, ICIS