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Bio-on, la procura chiede il processo per i manager

La Procura della Repubblica di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per i vertici di Bio-on, la società di bioplastiche fallita nel 2019. Le accuse sono di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. Tra gli accusati l’ex presidente Marco Astorri, l’ex socio e vicepresidente Guido Cicognani e Gianfranco Capodaglio, ex presidente del collegio sindacale. Adesso, sarà il giudice delle indagini preliminari a decidere quali delle dieci persone per cui la Procura ha fatto richiesta verranno mandate in udienza.

La vicenda era iniziata nell’estate del 2019, quando il fondo americano Quintessential aveva accusato Bio-on di essere di “castello di carte” e “una nuova Parmalat” destinata al crac. Alla pubblicazione del dossier, era poi seguita l’indagine della magistratura che aveva portato a provvedimenti cautelari e sequestri nei confronti dei dirigenti della società.

La difesa: Bio-on era solida

La difesa contesta la ricostruzione dei fatti della Procura e ribadisce il valore industriale di Bio-on. “Affronteremo con serenità e determinazione l’udienza preliminare – ha dichiarato Tommaso Guerini, difensore di Astorri -, nel corso della quale vi sarà finalmente modo di chiarire alcuni aspetti essenziali per una corretta ricostruzione dei fatti su cui si fonda l’ipotesi d’accusa. Su tutti che Bio-on era una società solida e di grande prospettiva e non certo un ‘castello di carte’, come invece sostenuto da chi la rese oggetto di un feroce attacco speculativo, scommettendo sul ribasso del valore delle azioni e ottenendo un ingente profitto dalle perdite subite da migliaia di risparmiatori”.

L’asta e l’ipotesi vaccini anti-Covid

Intanto il prossimo 5 maggio si conoscerà il destino di Bio-on, dello stabilimento di Castel San Pietro Terme (BO) e dei brevetti. L’azienda verrà infatti messa all’asta con una cifra di partenza di 95 milioni di euro.

Più recentemente, è emersa anche la possibilità, fortemente sostenuta dal presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, di utilizzare gli impianti Bio-on, e in particolare i bioreattori, per la produzione di vaccini anti-Covid.