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Salone del Mobile di Milano, le ragioni di un sì

Fa sempre piacere scrivere di una buona notizia. E questa è davvero ottima: il Salone del Mobile di Milano, in programma dal 5 al 10 settembre 2021, si farà. Dopo una fase di incertezza e la titubanza di molti espositori, oggi è arrivata la conferma dei vertici della fiera a cui non è mancato il supporto delle autorità locali e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha confermato la sua presenza il giorno dell’inaugurazione.

Sarà un’edizione in formato ridotto, a causa della pandemia, ma non meno importante perché mostrerà la voglia di ripartire del sistema produttivo in un settore in cui l’Italia è protagonista e un’occasione per Milano, dopo la mancata edizione dell’anno scorso, per rinverdire la sua capacità di accoglienza.

Questa “versione speciale” del Salone del Mobile – hanno comunicato gli organizzatori – sarà supervisionata da un curatore di fama internazionale, forse l’archistar Stefano Boeri, che non ha confermato né smentito. Creatività e innovazione dovranno essere le chiavi di volta di un evento che, pur non potendo raccogliere gli stessi numeri delle edizioni passate, non dovrà abdicare dal suo ruolo di principale fiera internazionale nel campo dell’arredamento e del design.

E poi, il Salone del Mobile è un’iniziativa storica che deve essere difesa dalle malcelate mire di altre città europee che certamente vedrebbero di buon occhio il ridimensionamento della manifestazione milanese, un fatto che porterebbe l’industria italiane del settore in una posizione secondaria e subordinata che non merita.

Quindi, diamo il via all’edizione 2021 del Salone del Mobile, con fantasia e coraggio. Nei “Promessi sposi”, don Abbondio rispondeva così al Cardinal Federigo che gli chiedeva conto della mancata celebrazione, a causa delle minacce di don Rodrigo e dei bravi, del matrimonio tra Renzo e Lucia: “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”. Don Abbondio aveva torto: uno, il coraggio, in una certa misura, se lo può e in qualche caso se lo deve dare.

a cura di Paolo Spinelli