
Il recente allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina ha generato una prima ondata di ottimismo tra gli operatori del mercato del polipropilene (PP) nelle Americhe. Ma l’effetto si è rivelato effimero: in pochi giorni, le offerte da parte dei produttori cinesi sono salite bruscamente, spingendo verso l’alto i prezzi spot in Asia e innescando ripercussioni anche in America Latina e negli Stati Uniti.
Secondo Platts, il prezzo del PP grado raffia CFR Far East Asia è aumentato di 10 $/t nella settimana chiusa il 16 maggio, raggiungendo quota 870 $/t. Un trader riporta aumenti quotidiani di 10-15 $/t in Cina, trainati da una solida domanda interna, con le industrie manifatturiere in accelerazione per esportare verso gli USA durante la finestra di tregua di 90 giorni.
Le implicazioni non si sono fatte attendere: produttori asiatici hanno ritirato e rilanciato le loro offerte in America Latina a livelli superiori. In Brasile e sulla costa ovest del Sud America, si segnalano aspettative di rialzo generalizzato dei prezzi del polipropilene.
Nel mercato statunitense, l’atteso aumento delle esportazioni di propano verso la Cina – che alimenta circa il 58% delle importazioni cinesi per gli impianti PDH – sta già facendo lievitare i prezzi del propilene e, di riflesso, del PP.
A complicare il quadro ci sono anche i costi di trasporto: l’impennata della domanda di spedizioni nel breve periodo sta comprimendo la disponibilità di spazio navale e facendo salire le tariffe. Tra il 12 e il 15 maggio, Platts ha registrato aumenti di 300 $/FEU per le tratte dal Nord Asia alla costa est sudamericana e di 100 $/FEU verso la costa ovest, entrambe salite a 1.500 $/FEU.
Il combinato di domanda cinese, dinamiche tariffarie e logistica contratta fa prevedere una pressione rialzista sui prezzi del polipropilene in tutte le Americhe, dopo mesi di debolezza.
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