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Plastica & edilizia: cosa bolle nel mercato immobiliare USA

Nuove abitazioni, ristrutturazioni, tassi d’interesse e… plastica. Sì, perché nel gigantesco motore dell’economia americana che è l’edilizia residenziale, la plastica gioca un ruolo da protagonista. E le recenti tendenze del mercato immobiliare d’oltreoceano lanciano segnali importanti per chi, come te, lavora con tubi, isolanti, serramenti, rivestimenti e ogni altro componente in plastica destinato al mondo delle costruzioni.

Secondo il rapporto 2024 della Plastics Industry Association, ben 6,7 miliardi di dollari del valore delle case unifamiliari vendute nel 2023 negli USA sono direttamente legati ai materiali plastici. Un’enormità. Ma cosa sta succedendo oggi nel mercato? Dove si stanno muovendo domanda e produzione? E quali opportunità si aprono per i produttori e trasformatori di plastica?

Segnali misti, ma il mercato è vivo

Ad aprile le vendite di nuove case unifamiliari negli Stati Uniti sono salite del 10,9% rispetto al mese precedente. Un buon segnale, che conferma il trend positivo iniziato a marzo. Ma parlare di vera ripresa sarebbe prematuro: rispetto al boom del 2020, alimentato da tassi bassissimi, il mercato ha vissuto una brusca frenata nel 2022 e ora si muove con cautela.

La buona notizia? La domanda non è sparita. È solo più selettiva, frenata dai costi di finanziamento e dall’aumento dei prezzi. Ma è lì, pronta a tornare forte quando il contesto si sbloccherà.

Avvii in altalena, ma le case si fanno (e si rifanno)

I nuovi cantieri residenziali sono aumentati solo dell’1,6% ad aprile, dopo un calo importante a marzo. L’andamento è irregolare, segno di un equilibrio precario tra domanda e offerta. Ma attenzione: anche se i nuovi progetti partono al rallentatore, il mercato non si è fermato. Anzi, si sta spostando.

Sempre più famiglie americane scelgono di ristrutturare invece di cambiare casa. E questa è un’ottima notizia per chi fornisce materiali in plastica: il settore delle ristrutturazioni vale circa 127 miliardi di dollari. In crescita. Pavimenti, rivestimenti impermeabili, tubazioni, finestre, isolanti: tutto ciò che serve per ammodernare una casa si traduce in nuova domanda per il settore.

La plastica è il termometro dell’edilizia

Un dato interessante arriva dall’Indice di Produzione Industriale USA per i materiali da costruzione: ad aprile è sceso dell’1%, ma resta oltre il 3% sopra i livelli dello scorso anno. E soprattutto, la sua correlazione con la produzione di articoli in plastica è fortissima: secondo Plastics, il 65% delle variazioni nella manifattura plastica è spiegato proprio dall’andamento di questo comparto.

In altre parole: se sai leggere i segnali del mercato edilizio, puoi prevedere con buona precisione cosa accadrà al tuo business.

Tassi e dazi: le nuvole all’orizzonte

Fin qui le luci. Ma ci sono anche alcune ombre. Nonostante un taglio ai tassi deciso dalla Fed, i mutui restano alti. Il motivo? I rendimenti dei titoli decennali USA – quelli che influenzano i mutui a lungo termine – sono ancora in crescita. E questo raffredda la domanda immobiliare.

Inoltre, si parla sempre più insistentemente di nuovi dazi sulle importazioni di materiali da costruzione. Se introdotti, potrebbero far salire i costi per l’edilizia, rallentando ulteriormente i cantieri. Ma per l’industria delle plastiche statunitense, questo potrebbe trasformarsi in un’occasione: con una forte capacità produttiva interna, le aziende locali potrebbero diventare fornitori preferenziali, sostituendo le importazioni.

E in Italia? Osservare (e imparare)

Cosa c’entra tutto questo con noi, che operiamo in Europa? C’entra eccome. Gli Stati Uniti sono spesso un laboratorio di trend. La combinazione tra costruzioni nuove e ristrutturazioni, attenzione all’efficienza energetica e materiali innovativi sta ridisegnando le regole del gioco.

Chi produce componenti in plastica per l’edilizia farebbe bene a tenere gli occhi puntati su questi segnali. Perché anticipare le tendenze, oggi, significa conquistare mercati domani.