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Novamont contesta la decisione dell’AGCM: “Punita l’innovazione sostenibile”

Novamont esprime “sorpresa e rammarico” per la sanzione annunciata oggi dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che ha ritenuto la società responsabile di abuso di posizione dominante nei mercati nazionali delle materie prime per la produzione di sacchetti leggeri e ultra-leggeri per ortofrutta. L’azienda, oggi parte di Versalis (gruppo Eni), respinge con fermezza le conclusioni dell’Autorità e annuncia che tutelerà le proprie ragioni in sede giurisdizionale.

Nata come start-up in un settore allora inesistente, quello delle bioplastiche, Novamont rivendica un percorso fondato su ricerca scientifica, innovazione tecnologica e rigenerazione industriale: sei siti dismessi sono stati reindustrializzati per produrre materie prime biodegradabili e compostabili, in una logica di economia circolare e valorizzazione del rifiuto organico.

L’azienda sottolinea come, in un mercato ancora oggi caratterizzato da elevati tassi di illegalità – secondo Plastic Consult almeno un sacchetto su quattro non rispetta la normativa – abbia sempre lavorato per promuovere qualità, sicurezza e trasparenza, supportando i partner industriali nella certificazione dei prodotti, fornendo materiali innovativi e sensibilizzando la GDO sull’importanza di offrire soluzioni affidabili e sostenibili ai consumatori.

Nel provvedimento finale, l’AGCM avrebbe però ignorato – secondo Novamont – “le logiche tipiche dell’innovazione”, nonostante l’azienda abbia fornito ampie spiegazioni e documentazioni a sostegno della correttezza delle proprie pratiche commerciali.

“Una decisione – conclude Novamont – che rischia di scoraggiare la ricerca, la tecnologia e lo sviluppo di soluzioni sostenibili in Italia, favorendo invece l’importazione di prodotti non sempre all’altezza degli standard qualitativi e ambientali richiesti dalla transizione ecologica.”