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Non solo Luna Rossa: compositi e plastiche per la nautica

I trionfi di Luna Rossa all’America’s Cup, grazie alle sue formidabili vele e alla caratteristiche dello scafo, riportano alla ribalta il contributo dei materiali compositi e dei tecnopolimeri alle barche da competizione e al settore della nautica da diporto.

I foil di Luna Rossa

I compositi strutturali trovano nella nautica un campo di applicazione privilegiato. Le prestazioni richieste alle barche da diporto o da competizione vengono sviluppate con soluzioni tecniche in continua evoluzione come i foil, come quelli montati su Luna Rossa, capaci di migliorare stabilità, manovrabilità e confort.

Negli ultimi 20 anni le velocità medie sono aumentate di circa il 30% in tutto il mondo, con velocità massime aumentate di circa il 50%, mentre le strutture sono diventate più leggere. Mentre la spinta per le prestazioni continua, il foil attuale è in grado di eseguire un bilanciamento come nessun altro dispositivo, sfidando le leggi della fisica e sfidando il pensiero di navigare su una barca da regata. Esempi simili sono rari, a parte l’America’s Cup che ha visto enormi balzi nelle prestazioni in un breve lasso di tempo.

L’America’s Cup ha sicuramente contribuito a sviluppare strumenti e processi di progettazione per prevedere il comportamento della barca e quindi la simulazione dei carichi. È stato un grande contributo. Inoltre, è stata migliorata anche la capacità di prevedere l’assetto di volo delle barche come Luna Rossa grazie al lavoro svolto in quella competizione.

Gli alberi in composito

Resistenza e rigidezza sono le caratteristiche più importanti per gli alberi di una imbarcazione a vela. I materiali compositi e soprattutto le fibre di carbonio possono contribuire in modo significativo all’ottenimento di questi risultati tecnici, in grado di soddisfare le sempre più stringenti richieste da parte dell’industria del settore.

Le vele con struttura in composito di fibra di carbonio rivelano prestazioni all’altezza delle competizioni. Le tecnologie di lavorazione e processo stabiliscono nuovi standard, con tempi di ciclo in sensibile riduzione.

Le “ali” rigide sono chiaramente superiori alle convenzionali, le cosiddette vele morbide. In termini di potenza, un’ala è molto più efficiente di una vela morbida. Per piede quadrato, un’ala offre fino a 1,7 volte la potenza delle vele morbide con una resistenza aerodinamica e una forza di attuazione molto inferiori.

Questo perché una vela morbida richiede una brezza abbastanza consistente per far muovere la nave, e il suo movimento in risposta ai cambiamenti dei carichi del vento dissipa la potenza e provoca il collasso aeroelastico e la resistenza, rallentando lo slancio in avanti.

a cura di Paolo Spinelli