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L’industria della plastica reagisce alla pandemia Covid-19

L’industria mondiale delle materie plastiche si è rivelata la più pronta e dinamica nel reagire agli effetti della pandemia Covid-19. L’impiego dei materiali polimerici si è dimostrato indispensabile in tante applicazioni nel campo della medicina e dell’igiene. In crescita anche l’utilizzo degli imballaggi, trainato dal ricorso all’e-commerce da parte dei consumatori.

L’industria della plastica ha risentito degli effetti della pandemia Covid-19 quanto qualsiasi altro settore produttivo, tuttavia, a differenza di altri, è riuscita a reagire in maniera rapida e incisiva. L’impatto sui mercati di sbocco ad alta intensità di impiego della plastica è stato assai diversificato. L’industria automobilistica e l’edilizia, ad esempio, sono state tra quelle che più hanno sofferto, mentre il packaging e i dispositivi medicali hanno registrato un’impennata di vendite, con prodotti e servizi che hanno fatto fronte ad esigenze vitali in tutto lo spettro delle applicazioni.

Le proteste contro la plastica monouso sembrano avere perso slancio, almeno temporaneamente, dal momento che le strutture sanitarie, e anche servizi quotidiani come la ristorazione d’asporto, hanno optato per la sicurezza dei prodotti usa e getta piuttosto che per la continua sanificazione e sterilizzazione di equipaggiamenti e articoli potenzialmente infetti.

Le catene degli approvvigionamenti globali sono state a loro volta interrotte e riorganizzate. Da quando ha iniziato a colpire, afferma circa il 70% dei decision maker nella catena delle forniture, il virus sta producendo il maggiore impatto mai registrato sulla catena degli approvvigionamenti, questo almeno è quanto risulta della ricerca “Supply Chain Resilience in a Post-Pandemic World (Le resilienza delle catene degli approvvigionamenti nel mondo post-pandemia)” condotta da Jabil. Anche la stampa 3D ha svolto un ruolo chiave, in quanto molti operatori del settore, dalle grandi aziende ai piccoli designer e imprese, si sono fatti avanti per fabbricare i componenti necessari alla produzione di articoli sanitari diventati improvvisamente quasi introvabili.

Riorientamento della produzione

Molti produttori di articoli in plastica si sono rapidamente riorientati sulla fabbricazione di dispositivi utili per affrontare la pandemia come mascherine e dispositivi di protezione individuale (DPI), visiere, ventilatori, tamponi, kit per test e fiale, flaconi per disinfettanti per le mani e articoli simili. Le case automobilistiche globali hanno convertito alcune delle loro linee di produzione allo scopo di realizzare ventilatori medici complessi. Anche i fornitori di materiali si sono adattati cercando di tenere il passo con l’evoluzione della domanda. In uno dei casi di maggior risonanza, i dipendenti di Braskem Americas a fine marzo hanno lavorato a turni di 28 giorni in due stabilimenti statunitensi, con le squadre che dormivano in fabbrica al fine di riuscire ad evadere le consegne del polipropilene necessario alla produzione dei DPI.

Il drastico cambiamento del comportamento umano determinato dal Covid, con le quarantene e le severe misure di sicurezza, ha comportato un boom nell’e-commerce, tra cui la spesa online e la consegna a domicilio dei cibi. Questo, a sua volta, ha incrementato notevolmente la domanda di imballaggi efficienti per i prodotti alimentari. La pandemia ha anche portato alla luce i problemi di igiene degli imballaggi, inducendo i confezionatori a valutare i materiali pensando innanzitutto alla pulizia e alla sicurezza dei consumatori.

In un rapporto pubblicato la scorsa estate dalla società di ricerca McKinsey & Co. si legge: “A seguito delle ordinanze di isolamento in casa in vigore in molti paesi, i consumatori hanno aumentato drasticamente le loro attività digitali, in particolare per la spesa online. Negli Stati Uniti, la quota online in questo segmento è aumentata enormemente. Alcune previsioni di settore prevedono che raggiungerà il 10 per cento nel 2020, rispetto al 2-3 per cento prima della crisi. Ciò avrà conseguenze significative sulla progettazione degli imballaggi. Comprensibilmente, la maggior parte degli imballaggi odierni è ottimizzata per i tradizionali requisiti fisici, non per le spedizioni di ordini online”.

La risposta delle aziende

Ci sono centinaia, se non migliaia, di esempi, ma in questa sede ne citiamo solo alcuni che aiutano a illustrare la risposta innovativa dell’industria della plastica alla sfida inaspettata rappresentata dal coronavirus.

Per PTI Engineered Plastics, con sede a Macomb, Michigan, il settore sanitario rappresentava circa il 70% delle vendite già prima della pandemia, tuttavia l’azienda è stata fortemente penalizzata dal momento che molti dei suoi prodotti erano usati in interventi chirurgici specialistici, i quali però venivano rinviati a causa del Covid. Così l’azienda si è convertita alla produzione di visiere. Inoltre si stima che finora l’azienda abbia donato circa 1,1 milioni di dollari di mascherine.

Il costruttore tedesco Reifenhauser GmbH & Co. KG dal canto suo ha convertito una linea di estrusione pilota per film soffiato installata presso il centro tecnologico aziendale per realizzare materiali nonwoven per abiti e indumenti protettivi sanitari.

La pandemia ha anche stimolato la domanda di lastre di plastica trasparente, che oggi si vedono installate dappertutto, dalle casse dei supermercati agli sportelli bancari e ai banchi e tavoli di bar e ristoranti, oltre che sui mezzi di trasporto pubblico per ridurre al minimo i contatti tra conducenti e passeggeri. Plaskolite LLC, con sede in Ohio, ha riservato 10 dei suoi impianti alla produzione di film PET (PETG) sottile modificato con glicole per la realizzazione di mascherine al ritmo di 3 milioni di pezzi la settimana. Inoltre ha convertito diversi impianti alla produzione di lastre di policarbonato e acrilico per la realizzazione di barriere protettive come quelle appena descritte.

Con la pandemia che probabilmente continuerà a dominare le nostre vite fino al 2021, e forse oltre, i produttori e trasformatori di materie plastiche e gomma in tutto il mondo continuano ad adattarsi e a contribuire in ogni modo possibile con le loro capacità di produzione per aiutare a superare la pandemia.

Molti di questi materiali, processi, prodotti e aziende saranno presenti a Chinaplas 2021 in programma a Shenzhen dal 13 al 16 aprile 2021. I visitatori potranno vedere in prima persona alcune delle incredibili tecnologie che stanno aiutando a combattere la pandemia e assistere la medicina moderna.