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Imballaggio in plastica per prodotti cosmetici

Un valore di 21 miliardi di dollari raggiunto nel 2015, un tasso di crescita medio annuo del 4% negli ultimi dodici anni. L’imballaggio in plastica per l’industria cosmetica ha superato indenne anche gli anni di crisi. Una panoramica a livello mondiale del mercato: Asia e America Latina le aree più vivaci.

Il mercato mondiale dell’imballaggio in plastica per i prodotti cosmetici ha raggiunto nel 2015 il valore di 21 miliardi $, con un tasso di crescita medio annuo del 4% nell’arco degli ultimi 12 anni (vedi figura 1) Si tratta pertanto di un mercato a crescita moderata, ma costante negli anni: anche nell’annus horribilis 2009 per l’economia mondiale, il mercato è cresciuto, anche se di poco, rispetto all’anno precedente.

La plastica domina l’imballaggio della cosmesi nella sua accezione più comune; altri materiali meno usati sono vetro, metallo e carta.

Il settore cosmetico comprende una gamma molto vasta di prodotti: la US FDA definisce “cosmesi” “come un insieme di “prodotti applicati sul corpo umano ai fini di pulizia, abbellimento, miglioramento dell’estetica del fisico o, comunque, modifica dell’aspetto, senza però modificare la struttura o le funzioni del fisico stesso”. Nella definizione US FDA vengono però specificatamente esclusi i saponi, che invece sono comunemente considerati una parte significativa del mercato cosmetico: e nelle statistiche qui riportate sono inclusi.

Sostanzialmente i prodotti della cosmesi sono raggruppabili in sei macrocategorie:

  • prodotti per la cura della pelle: creme di vario tipo (abbronzanti, rinfrescanti, protettive, ecc), ciprie, fondo – tinta, ombretti, make-up in genere: sono la categoria più importante per quanto concerne l’uso della plastica (vedi tabella 1);
  • prodotti da toeletta: schiume da bagno, saponi liquidi, ecc; rappresentano la seconda fetta più consistente dei consumi di plastica come materiale di imballaggio per cosmesi;
  • coloranti di vario tipo, compresi stick;
  • prodotti per la cura dei capelli; in prevalenza shampoo e balsami;
  • fragranze: deodoranti e profumi: in questo segmento la plastica ha consumi limitati: per quanto concerne lacche e deodoranti il materiale più usato è il metallo, mentre nell’alta profumeria il materiale più usato è il vetro;
  • altri vari: contenitori di dentifrici, sanitizzanti per mani e per il corpo in genere, ecc.

La domanda di imballaggi e confezioni in plastica per l’industria cosmetica è concentrata per la maggior parte, a livello mondiale, in poche grosse multinazionali con stabilimenti sparsi in tutto il mondo: esistono comunque, specie nei paesi in via di sviluppo, numerosi piccoli produttori di cosmetici con quote di mercato limitate e spesso insignificanti.

Imballaggi in plastica per cosmetici in Nord America

Attualmente Nord America, Europa Occidentale e Asia, con quote di mercato all’incirca uguali fra loro, rappresentano oltre i tre quarti del business mondiale dell’imballaggio in plastica per cosmesi (vedi tabella 2).
A livello di singolo paese gli USA restano per il momento il maggior mercato mondiale, anche perché gli USA sono stati uno dei primi mercati che storicamente abbiano sviluppato l’industria della “bellezza”. Negli USA il settore della cura dei capelli rappresenta una quota più significativa rispetto alla media mondiale nell’utilizzo della plastica per confezionamento (circa un quarto).

Nell’arco degli ultimi tredici anni il consumo di plastica per l’imballaggio di prodotti cosmetici nel paese ha registrato un tasso di crescita del 3,1% medio annuo; a parte un forte calo nel 2003 rispetto al 2002 (di circa il 24%), tutti gli altri anni hanno registrato incrementi, se pure moderati, della domanda, in relazione sia alla costante crescita dell’industria cosmetica a valle, sia a fenomeni di M&A, ristrutturazioni, cambiamenti di strategie di business focus dei principali players dell’industria cosmetica nel paese che hanno ulteriormente favorito la domanda di innovative tipologie di confezioni; inoltre non va sottovalutato il fatto che gli USA stanno diventando sempre più un mercato multi – etnico / multi – culturale con richiesta di tipologie di prodotti e confezioni sempre più diversificate.

L’America Latina

L’America Latina in generale è una delle aree geografiche che ha registrato negli ultimi dieci – dodici anni i tassi di crescita più elevati al mondo nella domanda di imballaggi in plastica per cosmesi, non dissimili da quelli dei paesi asiatici.

Il Brasile, il maggior mercato di riferimento, dopo una crescita annua a due cifre, nel 2015 ha registrato un forte rallentamento: per il futuro, fatte salve le incognite dovute all’attuale difficile situazione economica del paese, il tasso di crescita della domanda di imballaggi in plastica per cosmetici dovrebbe comunque continuare a mantenersi mediamente superiore alla media mondiale, anche se leggermente inferiore al passato. I fattori di traino saranno vari: la crescente fascia di popolazione femminile che va a lavorare che ha come effetto una maggior disponibilità finanziaria ed una maggior esigenza di cura della persona, la crescente informazione su nuovi brand, la crescita del settore della cosmesi maschile e del settore della cura dei capelli e delle unghie, il lancio di nuovi prodotti della categoria “premium”.

Per contro il Messico nel 2015 ha registrato un incremento della domanda di confezioni in plastica per cosmesi superiore a quella del 2014: il tasso di crescita è previsto mantenersi positivo anche nei prossimi anni, sostenuto soprattutto dal settore trucchi e coloranti, prodotti per la cura della pelle, penetrazione di nuove categorie di prodotti “di nicchia”.

In generale positive le prospettive di crescita anche per Cile e Argentina, sostenute da fenomeni abbastanza analoghi nei vari paesi: crescente potere di acquisto in generale, aumento del numero delle donne che vanno a lavorare, aumentata disponibilità di prodotti soprattutto nel settore “premium”, crescita di acquisti di prodotti di bellezza maschile.

Sempre in base a queste considerazioni, anche in Colombia, nonostante l’aumento dei prezzi nel 2015 delle materie prime in gran parte importate che ha penalizzato i produttori locali di cosmesi e la filiera a valle degli imballaggi, il trend di crescita continua, e presumibilmente continuerà a mantenersi sostanzialmente positivo anche nei prossimi anni.

Fa eccezione il Venezuela, condizionato dal basso potere d’acquisto della stragrande maggioranza della popolazione, e da restrittive politiche governative.

Per quanto concerne il Perù, paese la cui economia è comunque in crescita anche se moderata, il 2015 ha registrato un rallentamento della domanda di confezioni cosmetiche: anche per il futuro le prospettive presentano qualche punto di incertezza, dovuta soprattutto al sistema di distribuzione della cosmesi, dominato ancora da piccoli punti vendita di tipo tradizionale; la grande distribuzione organizzata (super- e iper- mercati) si va comunque gradualmente affermando: di conseguenza, per un vero rilancio dei consumi di plastica come materiale di imballaggio, i produttori locali di cosmesi e i trasformatori di materie plastiche, ancora in prevalenza orientati verso le confezioni di piccolo formato più idonee al tipo di distribuzione tradizionale, dovranno adattare i loro impianti a nuove confezioni di formato maggiore.

Imballaggi in plastica per cosmetici: l’Europa

In Europa Occidentale Germania, Francia, Italia e Regno Unito insieme rappresentano il 68% del business globale dell’imballaggio in plastica per cosmesi in quest’area geografica.

Spagna e Benelux incidono per un altro 7 – 8% ciascuno, i paesi scandinavi per un altro 6 – 7%: il resto è suddiviso tra Irlanda, Portogallo, Austria, Svizzera e Grecia.

Nell’Europa dell’Est il mercato di maggiori dimensioni è quello polacco, con un 38,2% del mercato totale in questa regione (vedi tabella 3). In generale tutta l’Europa dell’Est ha registrato nel passato tassi di crescita mediamente superiori alla media mondiale nei consumi di confezioni cosmetiche in plastica: i mercati a crescita più stabile sono Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca; particolarmente sensibile l’incremento del 2015 in Ungheria, mercato che negli ultimi anni aveva registrato alcune incertezze. Anche per quanto riguarda il futuro (prossimi 3 – 4 anni) le prospettive per questi paesi restano positive: la tendenza verso il lancio di nuovi prodotti (soprattutto verso prodotti più sofisticati e a base di ingredienti naturali) e innovative confezioni, nonché il crescente ricorso a vendite via internet, abbinate ad un generale clima economico favorevole, sono alla base di tali aspettative.

Più caute invece le prospettive future per quanto riguarda gli altri paesi dell’Est Europa, in particolare la Bulgaria, i paesi della ex – Jugoslavia e il piccolo mercato dell’Albania.

Nella CSI il business dell’imballaggio in plastica per il settore cosmetico è concentrato per quasi l’80% in Russia (vedi tabella 4). Nel primo decennio 2000 il consumo di materie plastiche per confezioni cosmetiche nel paese ha registrato tassi di crescita del 12 – 14% medio annuo, trainato da una travolgente crescita della domanda e della produzione nazionale di prodotti per cosmesi: oltre tutto, i produttori locali, più sensibili agli aspetti riguardanti il prezzo, hanno progressivamente eroso quote di mercato alle multinazionali estere spesso importatrici di prodotti cosmetici.

A partire dal 2015 però si è registrato un rallentamento dei consumi di plastica per il confezionamento, nonostante la vendita di prodotti cosmetici in valore abbia registrato un aumento rispetto al 2014: tale aumento comunque è stato dovuto sostanzialmente ad un aumento dei prezzi per la svalutazione del rublo.

Unico elemento positivo che ha permesso di limitare un vero e proprio crollo dei consumi di confezioni in plastica è stato un certo recupero delle quote di mercato dei produttori locali di cosmesi, più sensibili alle aspettative dei consumatori russi nel contenere i prezzi unitari, anche tramite confezioni più ridotte, a scapito dei marchi delle grosse multinazionali.

Uno dei settori che meno hanno risentito della generale situazione di crisi è stato quello delle confezioni di prodotti cosmetici per bambini. Per quanto concerne il prossimo futuro le prospettive comunque rimangono incerte, in considerazione della recessione economica in cui si trova il paese, il crescente tasso di inflazione e, di conseguenza, il ridotto potere d’acquisto dei consumatori.

Tra i paesi con prospettive di crescita migliori nell’area CSI figurano i paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), soprattutto per i prodotti di marca o prodotti innovativi: discrete anche le prospettive per il piccolo mercato cosmetico dell’Azerbaigian: va però rilevato che in questi paesi buona parte delle confezioni cosmetiche viene importata dalle Multinazionali estere del settore.

Asia e Medio Oriente

In generale tutti i paesi dell’area asiatica continuano a registrare tassi di crescita dei consumi di plastica per il confezionamento cosmetico, in relazione al dinamico trend del mercato a valle della cosmesi: molte multinazionali estere, attratte dal dinamico trend del mercato asiatico, aprono propri stabilimenti produttivi di generi cosmetici nell’area asiatica.

Si aggiunga che anche le industrie locali, per battere la concorrenza delle multinazionali estere, a loro volta puntano ad ampliare la propria gamma di prodotti e confezioni, alimentando una costante crescita della domanda di plastica per l’imballaggio cosmetico, anche se a ritmi leggermente rallentati rispetto al passato. Fa eccezione il mercato giapponese, più statico e ultimamente penalizzato da una situazione di generale rallentamento dell’economia locale, ma comunque destinato a crescere ulteriormente, soprattutto sotto l’aspetto “qualità” del prodotto cosmetico e delle relative confezioni.

Nell’area medio – orientale il mercato di maggiori dimensioni è quello dell’Arabia Saudita, seguito da quello turco e da quello iraniano. In generale sono tutti mercati in forte crescita, non inferiore a quella dei paesi asiatici: anzi, in questo momento di parziale rallentamento dell’economia asiatica, i paesi dell’area medio – orientale stanno registrando tassi di crescita addirittura superiori a quelli di India e Cina. Il mercato é alimentato sia dalle grosse multinazionali estere della cosmesi, spesso presenti con unità produttive nel paese, sia dai numerosi produttori locali (per esempio nella sola Turchia se ne contano oltre1.300).

Prevedibili evoluzioni del settore dell’imballaggio in plastica per cosmetici

Per quanto concerne il futuro le previsioni sono per una continuazione del positivo trend di crescita del mercato dell’imballaggio cosmetico in plastica, in base ad una serie di considerazioni:

  • in generale il settore cosmetico è abbastanza anticiclico, più resistente alle difficoltà economiche rispetto ad altri settori, per certi aspetti ancor più resistente del settore del “lusso”: cresce infatti sempre più l’attenzione da parte del consumatore (uomo, donna, adolescenti e bambini) agli aspetti relativi alla cura della persona e del benessere. Nell’arco degli ultimi 10 – 12 anni il mercato cosmetico mondiale ha mostrato tassi di crescita pressoché costanti, nonostante la generale crisi economica;
  • il lancio di nuovi prodotti e nuove tipologie di confezioni in plastica (plastiche trasparenti o particolarmente lucide, dall’aspetto estetico sempre più attraente) stimolerà ulteriormente la domanda dei consumatori;
  • é in costante crescita la “middle class” nei paesi “emergenti”;
  • il progressivo spostamento verso prodotti di “dermocosmesi” attraverso il canale farmaceutico porterà ad un graduale avvicinamento della cosmesi al settore OTC;
  • infine tutt’altro che trascurabile è il crescente contributo del canale di vendita digitale (acquisti via internet) a prezzi più convenienti: per esempio in Italia nel 2015 le vendite on-line di prodotti cosmetici sono aumentate di oltre il 50% rispetto al 2014.

A livello mondiale il business dell’imballaggio in plastica per cosmesi è previsto crescere nei prossimi anni ad un tasso medio annuo del 4,5%, leggermente superiore a quello registrato nell’arco degli ultimi dodici anni, per arrivare ad attestarsi su un valore di 25 miliardi $ nel 2019.

I paesi a maggior tasso di crescita in assoluto saranno ancora quelli “emergenti”, in particolare Medio Oriente e Asia (vedi tabella 6), ma buone performances registreranno anche i paesi tradizionalmente leader nella produzione e innovazione dei prodotti di bellezza: Italia, Francia, USA, e, in termini di qualità dei prodotti e confezioni, anche il Giappone.

Il mercato del packaging cosmetico in Italia

L’Italia, pur essendo al terzo posto in Europa Occidentale nella classifica dei paesi consumatori di materie plastiche per l’imballaggio cosmetico, continua a registrare tassi di crescita costanti, anche se moderati, sostenuti soprattutto dalle esportazioni di cosmetici che hanno abbondantemente compensato il calo del mercato interno anche negli anni di maggior crisi.

In particolare l’industria italiana della cosmesi ha una posizione di indiscussa leadership a livello mondiale nel segmento dei make-up (con una quota superiore al 60%), grazie ad una continua innovazione di prodotto (gli investimenti in Ricerca & Sviluppo in questo settore sono dell’ordine dell’8% del fatturato), col lancio di prodotti e confezioni sempre più sofisticate e attraenti.