
L’industria della plastica in Giappone è in una fase di trasformazione, tra la riduzione della domanda interna e la crescente necessità di materiali eco-friendly. Per mantenere la competitività, le aziende stanno puntando su innovazione, sostenibilità e materiali riciclati.
Produzione di plastica in calo e concorrenza globale
Secondo la Japan Plastics Industry Federation, nel 2023 la produzione di plastica in Giappone ha raggiunto 8,79 milioni di tonnellate, con un calo del 20% rispetto a dieci anni fa. Mentre il settore dei trasporti ha registrato un incremento del 18%, altri segmenti, come fogli e tubi (-30%) e materiali per edilizia e beni di consumo (-10%), sono in declino.
Parallelamente, la Cina sta espandendo rapidamente la produzione e le esportazioni di plastica, mettendo sotto pressione la competitività giapponese. Inoltre, la ristrutturazione delle infrastrutture di produzione di etilene in Giappone potrebbe ridurre ulteriormente la produzione di materiali chimici. Per restare rilevanti, le aziende giapponesi devono investire in materiali avanzati e soluzioni sostenibili.
Domanda in crescita per materiali riciclati ed eco-friendly
La sostenibilità è diventata una priorità per l’industria della plastica. Settori come l’automotive e l’elettronica stanno aumentando l’uso di plastiche riciclate per soddisfare normative ambientali e preferenze dei consumatori. In particolare, l’Home Appliance Recycling Law del 2001 ha incentivato l’uso di materiali riciclati negli elettrodomestici, mentre l’industria automobilistica punta a raggiungere il 25% di plastiche riciclate nei veicoli.
Toyota ha fondato la non-profit “Circular Core” per il recupero di plastica e metalli dai veicoli a fine vita, mentre la “Sustainable Plastics Initiative”, lanciata nel 2024, mira ad ampliare l’uso delle plastiche riciclate nel settore.
La “Resource Circulation Strategy for Plastics” del 2019 prevede l’introduzione di 2 milioni di tonnellate di bioplastiche entro il 2030. Tuttavia, l’adozione del metodo “mass balance” per integrare plastiche di origine biologica è ostacolata dai costi elevati delle materie prime e dalla scarsa consapevolezza dei consumatori.
Riciclo chimico: nuova frontiera della plastica in Giappone
Le aziende giapponesi stanno investendo nel riciclo chimico, che potrebbe rivoluzionare l’industria entro il 2030. Toray, ad esempio, ha sviluppato tecniche di depolimerizzazione per rigenerare il PBT dagli scarti di produzione. Mitsubishi Chemical Group ed Eneos hanno avviato impianti di riciclo chimico con una capacità annua di 20.000 tonnellate.
Con l’elettrificazione del settore automotive, cresce la domanda di plastiche tecniche per sostituire i metalli e ridurre il peso dei veicoli, senza compromettere resistenza e sicurezza. La progettazione di materiali riciclabili e facilmente disassemblabili diventa un fattore chiave per la sostenibilità del settore.
L’industria della plastica in Giappone si trova a un bivio tra sfide competitive e opportunità legate alla sostenibilità. Il riciclo chimico, l’adozione di bioplastiche e l’evoluzione dell’industria automotive offrono nuove prospettive di crescita. Per rimanere leader nel mercato globale, le aziende giapponesi devono investire in innovazione e sostenibilità, puntando su materiali avanzati e strategie di economia circolare.
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