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Estrusione, l’innovazione continua in casa Union

La situazione emergenziale, che ha duramente colpito molteplici settori del comparto manifatturiero internazionale, non ha rallentato il lavoro di Union Officine Meccaniche, con un numero di ordini acquisiti, per l’anno in corso, che ha già superato tutte le più rosee aspettative.

È prevista per il prossimo mese di dicembre, con entrata a pieno regime ad inizio 2022, l’installazione di una nuova linea di estrusione foglia in PP e PS, destinata ad una storica ed importante realtà russa, impegnata nel settore dell’imballaggio alimentare.

Union Officine Meccaniche S.p.A. conferma la propria vocazione all’innovazione e all’affidabilità fornendo un impianto ottimizzato per produrre foglie rigide multistrato in polipropilene e polistirene dagli spessori particolarmente bassi e dalle elevate caratteristiche di trasparenza e lucentezza, nonché ottima stabilità dimensionale, bassi ritiri ed alta produttività.

Fondata nel 1950, l’azienda di San Vittore Olona (MI) è divenuta oggi un riferimento nel comparto della realizzazione d’impianti completi ad alta tecnologia, sviluppando al proprio interno tutte le macchine e gli accessori per l’estrusione di materie plastiche, sia per il settore rigido che espanso.

L’applicazione di tecniche innovative e la continua ricerca di elevati standard qualitativi, ha permesso ad Union di porsi oggi sul mercato come una società solida e moderna, in grado di dar seguito a specifiche richieste, fornendo il massimo supporto in tutte le fasi del processo, dalla consulenza al progetto, fino alla realizzazione e all’installazione degli impianti.

Impianti come estrusori monovite e bivite co-rotanti, nonché sistemi completi per l’estrusione di foglie, lastre, profili rigidi ed espansi, lastre alveolari a due e più pareti, macchine speciali per pannelli compositi di plastiche con metalli, linee complete per lastre ondulate e grecate in PMMA, PC, PET, impianti avanzati per la produzione di foglia e pannelli espansi in XPE, XPS, XPP ed XPET, tutti accomunati da una solida costruzione meccanica, elevata flessibilità e facilità d’utilizzo.

Il know-how acquisito in oltre settant’anni di attività e ricerca ha permesso al team dell’azienda milanese di realizzare impianti con produttività, affidabilità e prestazioni al top, offrendo un servizio di supporto avanzato per continuare ad operare con la massima sicurezza durante tutto il ciclo di vita degli impianti.

Risposte positive dai mercati

«La crisi sanitaria dettata dalla pandemia ha creato in generale non poche difficoltà nella gestione della situazione, con il nostro personale che, suo malgrado, ha dovuto e deve fare i conti con il Covid-19 così, nonostante il lavoro non sia mai mancato (considerando che il 2020 ha fatto registrare per noi un fatturato superiore a quello del 2019), risulta però essere più difficoltoso, soprattutto nel rispetto dei tempi di consegna, anche a causa di alcuni fornitori che spesso ritardano le consegne attribuendo la causa alla situazione sanitaria in atto – ha affermato Ferdinando Passoni, presidente di Union – Detto questo, stiamo lavorando molto bene sul mercato estero (Nord Europa, Cina ed America in generale), che rappresenta ad oggi l’unico in crescita per noi: quest’anno, a livello di ordinativi, abbiamo praticamente già raggiunto il fatturato dello scorso anno. Siamo molto attivi anche sui canali social, presentando le nostre novità e tenendo aggiornati i clienti sugli sviluppi dei nostri progetti».

Diversa invece la situazione, almeno per Union, nel mercato italiano, dove operare è diventato sempre più difficile, come ha sottolineato Passoni, riducendosi ormai tutto ad una battaglia sui prezzi, strategia che non rientra nella logica operativa dell’azienda di San Vittore Olona.

A conferma di ciò, volgendo per un attimo lo sguardo all’aspetto tecnologico, il mercato per l’azienda negli ultimi anni ha fatto registrare un netto cambiamento di rotta ed impianti «standard», come quelli in foglia per termoformatura PET, si vendono sempre meno, a causa di una forte concorrenza, giocata solo a livello di prezzo.

«Questo, a fronte di un’aumentata richiesta, per esempio, nel mondo dell’isolamento termico legato alla riduzione dei costi energetici e alla sostenibilità ambientale, con macchine capaci di processare anche il 100 percento di plastica da post-consumo. Inoltre, con l’aumento generale dei prezzi dei polimeri vergini e la scrittura di leggi ad hoc per lo sfruttamento di materiale riciclato, l’attenzione verso il rigenerato è cresciuta a dismisura – ha evidenziato – Il nostro bagaglio di conoscenze maturate in oltre 70 anni di attività ci ha consentito di porci su questo mercato in maniera autorevole: in questo senso posso orgogliosamente dire che aver venduto una nostra  linea di estrusione in un mercato colmo di linee standard, ci ha fatto poi vendere altri 4 linee “è stato il mercato che  ha dettato la scelta tecnologica”.

Progetti di crescita

Un periodo, dunque, quello segnato dalla grave situazione sanitaria, che non sembra aver modificato i piani strategici di Union, con prospettive di crescita nel medio periodo molto interessanti, al punto che è in corso anche un piano generale di assunzioni.

«E qui si apre un grosso ed annoso problema che affligge in generale il manifatturiero italiano – ha aggiunto Passoni – Ovvero non quello della mancanza di lavoro, bensì di figure professionali opportunamente formate e competenti, da poter inserire in ambienti carichi di tecnologia come lo è Union SpA. Oggi abbiamo bisogno di parlare di responsabilità civile dell’impresa perché le dimensioni culturali, politiche, sociali dell’ambiente in cui l’impresa opera, sono essenziali per il suo successo. La stagione della società taylorista, in cui la governabilità dell’azienda era tutto quel che si chiedeva al management è alle nostre spalle. La concezione che separa i fatti dai valori, i risultati dall’etica, le motivazioni estrinseche da quelle intrinseche di chi lavora, è diventata una palla al piede. Concepire l’impresa come merce che può essere comprata e venduta significa dimenticare che le imprese in quanto organizzazioni alle quali la società assegna il compito di trasferire valori e generare aspettative di progresso, caratterizzano sempre più il panorama sociale, rimpiazzando altre forme di aggregazione. Non esserne al corrente significa ignorare il potere che chi guida l’impresa ha nel forgiare il carattere di un numero ragguardevole di persone».

Speriamo dunque, in un prossimo futuro, che questo gap possa esser colmato, anche con l’ausilio degli istituti scolastici a tutti i livelli, al fine di poter contare su giovani pronti ad essere preparati, per poi poter gestire processi produttivi anche molto complessi.