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Esperti tedeschi: no alle quote UE di contenuto riciclato negli imballaggi

In vista del prossimo voto del Parlamento europeo sul Regolamento UE sugli imballaggi (PPWR), i principali esperti di imballaggi in Germania hanno espresso preoccupazioni e critiche riguardo alle quote obbligatorie di contenuto riciclato proposte dall’Unione Europea per gli imballaggi in plastica destinati agli alimenti. I critici avvertono che tali norme potrebbero avere conseguenze negative sull’ambiente e sull’economia.

Kurt Schüler, CEO di GVM Gesellschaft für Verpackungsmarktforschung, ha dichiarato durante il simposio BKV tenutosi a Berlino l’8 novembre che “le quote di contenuto riciclato previste dall’UE porteranno a un disastro ecologico ed economico”. La principale preoccupazione riguarda la mancanza prevedibile di plastica riciclata autorizzata per gli imballaggi sensibili al contatto alimentare, il che potrebbe effettivamente equivalere a un divieto. Schüler ha inoltre sottolineato il rischio di un aumento nell’uso di compositi di carta laminata, difficili da riciclare, a causa dell’esclusione di tali materiali dalle quote.

Un recente studio condotto da GVM e ifeu ha evidenziato che una riduzione del 10% degli imballaggi in plastica entro il 2030, se sostituita da altri materiali, potrebbe aumentare i rifiuti domestici del 10-20% e le emissioni di gas serra del 10-14%.

Joachim Christiani, CEO dell’Institut cyclos-HTP GmbH e della Ingenieurgesellschaft HTP, ha supportato le critiche di Schüler durante una successiva tavola rotonda. Ha aggiunto: “È un’idea sbagliata che la riciclabilità degli imballaggi in plastica e l’uso del riciclato negli imballaggi in plastica siano due facce della stessa medaglia”.

Obbligo di contenuto riciclato: l’alternativa

Come soluzione alternativa, i produttori e i riciclatori di imballaggi in plastica propongono un modello di crediti per il riciclo meccanico. In questo sistema, i produttori che superano le quantità di plastica riciclata richieste dalle quote riceveranno crediti che potranno vendere ad altri produttori incapaci di rispettare tali quote. Tale approccio mira a mitigare le potenziali conseguenze negative della scarsità di plastica riciclata nelle catene di approvvigionamento.

Affinché il sistema di crediti eviti il “greenwashing“, dovrebbe essere permesso pubblicizzare solo l’effettivo contenuto di plastica riciclata nei prodotti. La discussione su questo modello di crediti si sta estendendo anche al riciclaggio dei prodotti chimici, dimostrando l’ampia portata di questa proposta come possibile soluzione per promuovere un’economia circolare più sostenibile.