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Con le migliori intenzioni

Quando alcuni Paesi di tutto il mondo (Italia compresa) hanno vietato la vendita e l’utilizzo di sacchetti in plastica, i famigerati shopper, lo hanno fatto con l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti plastici e la loro dispersione nell’ambiente. Da quanto emerge da uno studio dell’Università della Georgia, sembra che i risultati non corrispondano sempre alle intenzioni, anche alle migliori.

In realtà, spiegano gli scienziati, il numero dei sacchetti di plastica venduti aumenta. La ragione è molto semplice: i sacchetti della spesa di plastica, pur essendo considerati come un articolo monouso, spesso trovano un secondo impiego come sacchetti per il bidone dei rifiuti domestici. Quando queste borse della spesa vengono tassate o sono introvabili perché messe al bando, le famiglie cercano un’alternativa acquistando piccoli sacchetti di plastica per la spazzatura.

Fino a qui la cronaca. Riflettendoci sopra, questo è un caso da manuale della cosiddetta eterogenesi dei fini, il principio secondo il quale le azioni umane possono raggiugere fini diversi (o addirittura opposti) da quelli ricercati da che le ha compiute. In questo caso la decisione di vietare i sacchetti di plastica per l’asporto dei prodotti al supermercato ne ha provocato la reintroduzione nelle case. Alla base di tutto, un problema, la rimozione della spazzatura, e una necessità, trovare una soluzione per risolverlo, possibilmente comoda ed economica. Aggiungendo un elemento più “tecnico” si potrebbe dire che il tanto vituperato monouso, tanto monouso non è. E che la responsabilità dei rifiuti dispersi nell’ambiente, come ci ostiniamo a ripetere da anni, è delle persone il cui comportamento può essere alla base del problema ma anche esserne la soluzione.

Ad essere chiamato in causa è però soprattutto il decisore politico. Il grado di complessità del mondo in cui viviamo può contribuire ad aumentare la probabilità di ottenere esiti indesiderati. È importante che i responsabili politici comprendano le conseguenze indesiderate dei divieti o delle tasse sui sacchetti o su altri articoli di plastica prima di introdurli. Diversamente, avremo danneggiato un settore industriale senza contribuire in nulla alla protezione dell’ambiente.

a cura di Paolo Spinelli