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Comau, robot e stampa 3D

Una stampante 3D applicata a un robot è stata realizzata da Comau in collaborazione con Fablab Torino. 

Le future tendenze della produzione industriale prevedono l’utilizzo delle nuove tecniche additive, che integrano le classiche metodologie di asportazione. Molti costruttori di macchine utensili stanno immettendo sul mercato soluzioni che consentono l’applicazione di questa nuova tecnologia.
Tra le tecniche innovative più apprezzate c’è senz’altro la stampa 3D, la tecnologia che consente di riprodurre qualsiasi oggetto tridimensionale semplicemente progettandolo tramite un software di modellazione e stampandolo con una stampante 3D.
Le tecnologie di fabbricazione additiva oggi stanno uscendo dall’ambito in cui erano destinate, la produzione di prototipi, per divenire uno strumento di produzione.
Comau, che da oltre 40 anni propone soluzioni di automazione robotizzata altamente innovative, ha realizzato in collaborazione con Fablab Torino il progetto stampante 3D applicata a un robot, che si slega completamente dal telaio scatolare di una classica stampante 3D e in cui il compito di stampare oggetti di varia grandezza viene affidato al robot. L’utilizzo di un robot permette di svincolarsi dal limite dei 3 assi per poter sfruttare tutti quelli disponibili sulla macchina, raggiungendo punti su traiettorie impossibili per una soluzione di diverso tipo.

Produzione additiva FDM
I robot Comau diventano, quindi, capaci di stampare qualsiasi tipo di struttura con la tecnica della produzione additiva FDM (Fused Deposition Modeling), che costruiscono i pezzi sovrapponendo strati dal basso verso l’alto mediante riscaldamento ed estrusione del filamento termoplastico e utilizzando come materiale diversi tipi di polimeri dal PLA (acido polilattico) alla poliammide, passando anche per altri materiali sperimentali e inconsueti come ad esempio l’argilla.
Un mondo in cui chiunque a partire da un’idea può creare qualsiasi cosa non è più la trama avvincente di un libro di fantascienza ma è il presente, grazie ad un microcontrollore Arduino di piccolissime dimensioni, simile ad una scheda di espansione per PC, che, nella soluzione ideata da Comau e Fablab, permette di creare in modo semplice e veloce progetti e prototipi di vario tipo.