
Quarant’anni d’esperienza nel mondo della realizzazione d’impianti per il riciclo della plastica hanno portato Tecnova allo sviluppo dell’innovativo estrusore E200, destinato alla rigenerazione di materiale HDPE da post-consumo, per la formatura di nuovi contenitori e flaconi.
Presente sul mercato dal 1983, Tecnova ha fatto della qualità, dell’affidabilità, della semplicità d’uso e manutenzione delle proprie macchine un vero e proprio punto di forza, diventando un riferimento a livello globale, forte di oltre 3 mila impianti installati in tutto il mondo. All’interno dello stabilimento di Oleggio (NO) vengono progettati e realizzati impianti e linee d’estrusione per la rigenerazione di materie plastiche derivanti sia da scarti industriali, che post-domestici, provenienti da linee di lavaggio.
E, quale miglior occasione se non quella del K-2025, in programma presso i padiglioni della fiera di Düsseldorf dall’8 al 15 ottobre prossimo, per il lancio ufficiale sul mercato della nuova E200 (nella foto).
«La sigla della macchina indica il diametro della vite dell’estrusore, che è di 200 millimetri: parliamo di un impianto, che abbiamo fatto su espressa richiesta, per la rigenerazione di HDPE derivante da post-consumo, flaconi, bottiglie di detersivi, shampoo e, in generale, materiale selezionato da un importante nostro cliente – ha affermato Raffaele Zannin, Technical Manager di Tecnova – Materiale che viene prima lavato ed asciugato, poi classificato anche per colore, perché lo standard qualitativo è molto alto, quindi il prodotto dev’essere più bianco possibile».
Produzione minima garantita di 1.500 kg/ora e consumi a 0,21 kW/kg
Nel caso del processo in questione, considerata che l’applicazione finale è il blow moulding, ovvero la realizzazione di nuovi flaconi, in un’ottica di circolarità “bottle-to-bottle”, è stato necessario garantire il mantenimento del melting index entro uno standard qualitativo molto elevato, dello 0,2% sotto e sopra l’ingresso, mentre l’altro requisito da rispettare era il raggiungimento di una produzione minima garantita di 1500 kg/ora. Durante prove effettuate presso lo stabilimento di Oleggio, durate tre giorni, l’azienda piemontese è riuscita a raggiungere l’obiettivo in maniera soddisfacente.
Tra i parametri garantiti dalla nuova E200 di Tecnova, anche l’aspetto del colore del granulo ottenuto, molto importante per il cliente: sappiamo che il flaconaggio vanta un’ampia varietà cromatica, soprattutto se serve a riprodurre prodotti specifici, quindi il bianco dev’essere assolutamente esente da impurità – ha aggiunto Zannin – Inoltre, a livello energetico siamo riusciti a contenere i consumi a 0,21 kW per chilogrammo di materiale, in parte anche grazie al profilo della vite ed alla costruzione dei carter del cilindro, che hanno aiutato a raggiungere questo obiettivo, contenendo la dispersione del calore.
«Dopo le fasi di installazione nello stabilimento spagnolo del cliente, da parte dei nostri tecnici, che hanno curato anche la formazione degli operatori, l’impianto è ora in funzione, dimostrando di essere molto innovativo, sia dal punto di vista tecnologico, che da quello estetico.
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