
Ineos Styrolution ha ricevuto presso il proprio sito di Anversa le prime consegne commerciali di stirene monomero (SM) riciclato, prodotto tramite depolimerizzazione da Indaver. Il materiale proviene dal nuovo impianto Plastics2Chemicals (P2C), dedicato esclusivamente al riciclo chimico del polistirene.
La depolimerizzazione è una tecnologia che consente la conversione del polistirene post-consumo in stirene monomero vergine, idoneo per applicazioni ad alta criticità come packaging alimentare, dispositivi medicali e prodotti trasparenti. A differenza di processi come la pirolisi, la depolimerizzazione è altamente selettiva e più efficiente dal punto di vista energetico, permettendo la chiusura del ciclo senza degradazione qualitativa del materiale.
“L’integrazione dello stirene da depolimerizzazione nel nostro portafoglio dimostra la nostra capacità di scalare tecnologie di riciclo chimico e offrire soluzioni sostenibili senza compromessi tecnici”, ha dichiarato Rob Buntinx, presidente EMEA di Ineos Styrolution.
Il sito P2C di Indaver, anch’esso situato ad Anversa, consente una logistica ottimizzata e una riduzione dell’impronta carbonica associata al trasporto. La tecnologia proprietaria sviluppata da Indaver è in grado di trattare flussi di rifiuti plastici complessi, generando feedstock ad alta purezza compatibile con i requisiti normativi per il contatto alimentare.
“Con Plastics2Chemicals, stiamo dimostrando che è possibile ottenere materie prime vergini da plastiche difficili da riciclare, mantenendo elevati standard di qualità e sicurezza”, ha commentato Erik Moerman, direttore vendite e sviluppo P2C.
Questa iniziativa rafforza la strategia di Ineos Styrolution nel campo della sostenibilità, che già include gradi riciclati meccanicamente e prodotti bio-attribuiti. L’adozione di tecnologie complementari consente una gestione più efficiente dei rifiuti plastici e una maggiore resilienza della supply chain.
Dal punto di vista tecnico, il polistirene si distingue per la sua capacità di essere depolimerizzato in modo pulito e selettivo, rendendolo uno dei pochi polimeri adatti al riciclo chimico diretto. Questo progetto dimostra la fattibilità industriale della depolimerizzazione e apre la strada a una maggiore circolarità nel settore degli stirenici.
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