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Sinopec scala la vetta: dominio cinese nell’industria chimica

La Cina si è affermata come la nuova potenza dominante nel settore chimico globale. Con un sorprendente ribaltone, la cinese Sinopec ha conquistato il primo posto nella classifica annuale ICIS Top 100 Chemical Companies, spodestando il colosso tedesco Basf.

I dati, pubblicati il 15 settembre 2025, mostrano un quadro in netta evoluzione. Mentre Sinopec trionfa, le aziende chimiche statunitensi ed europee affrontano un periodo di contrazione. Basf scivola al secondo posto con 67,5 miliardi di dollari di fatturato, seguita da ExxonMobil (55,4 miliardi) e Dow (43,0 miliardi) dagli Stati Uniti, e dalla connazionale di Sinopec, PetroChina (42,2 miliardi), che completa la top 5.

La classifica di quest’anno evidenzia il crescente peso della Cina: quattro delle prime dieci aziende sono cinesi e tutte hanno registrato un aumento delle vendite. Al contrario, le aziende statunitensi ed europee, pur essendo presenti con tre e due posizioni rispettivamente, stanno vivendo una fase di ridimensionamento.

L’analisi di Joseph Chang, redattore globale di ICIS Chemical Business, dipinge un quadro di difficoltà per la maggior parte del settore. Il 2024 è stato segnato da un eccesso di capacità produttiva e da una debolezza della domanda, condizioni che persistono anche nel 2025, portando a un calo dei profitti.

“Il settore sta vivendo una fase difficile, con le metriche di redditività del 2024 ben lontane dai picchi del 2021,” ha commentato Chang. “La contrazione è destinata a continuare, con un probabile calo delle vendite complessive nei prossimi anni, spingendo molte aziende a cedere o chiudere asset.”

Nonostante ciò, alcune aziende continuano a investire e a espandere la propria capacità produttiva, in particolare in Cina, rafforzando così la loro base di vendite. “Le aziende chimiche cinesi continueranno a scalare la classifica ICIS Top 100,” ha aggiunto Chang. “Al contrario, i principali attori statunitensi ed europei vedranno probabilmente una riduzione delle vendite a causa della loro ristrutturazione, che prevede la cessione o la chiusura di asset.”

La classifica, stilata da ICIS, si basa sui dati del 2024 e analizza vendite, profitti operativi, reddito netto, patrimonio totale, spese in conto capitale e investimenti in ricerca e sviluppo dei principali produttori mondiali.