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Sacchetti compostabili per ortofrutta: l’industria tedesca chiede l’obbligo

Un fronte compatto di associazioni spinge per un’attuazione ambiziosa del nuovo regolamento UE sugli imballaggi.

L’industria tedesca di settore si compatta per chiedere che tutti i sacchetti ultraleggeri destinati all’ortofrutta sfusa diventino obbligatoriamente compostabili. A sostenerlo sono sette organizzazioni – tra cui INAK, IK, European Bioplastics e Plastics Europe Deutschland – che hanno pubblicato un documento congiunto con proposte concrete per l’attuazione nazionale del nuovo regolamento europeo sugli imballaggi (PPWR).

L’Unione Europea ha già riconosciuto, con la nuova normativa, il ruolo strategico delle plastiche compostabili per migliorare la raccolta dell’umido e ridurre la diffusione delle microplastiche. Ora tocca agli Stati membri decidere se estendere l’obbligo a nuove applicazioni.

“Chi vuole raccogliere rifiuti organici in modo pulito ha bisogno di strumenti adatti. In molti Paesi europei i sacchetti compostabili per ortofrutta sono già una prassi efficace”, afferma Katrin Schwede, direttrice dell’INAK.

I sacchetti compostabili certificati, spiegano le associazioni, offrono un triplice vantaggio: igiene nel punto vendita, conservazione degli alimenti e praticità per la raccolta dei rifiuti domestici. Inoltre, aiutano a ridurre la presenza di sacchetti in polietilene nella frazione organica.

Il documento richiama l’articolo 9 del PPWR, che consente ai singoli Stati di introdurre obblighi nazionali per altre applicazioni oltre a quelle già previste (come le etichette per frutta o le cialde da caffè). L’invito alle autorità è quello di fare una scelta netta a favore dell’economia circolare biologica.

I sacchetti conformi agli standard DIN EN 13432 e DINplus, sottolineano i promotori, sono pienamente compatibili con gli impianti di compostaggio industriale e rispettano i criteri ambientali richiesti.