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Ripress, presse elettriche e idrauliche

Ripress, specializzata nella costruzione, distribuzione e rigenerazione di presse a iniezione per termoplastici servo-idrauliche e Full Electric, guarda con ottimismo al futuro. Puntando da sempre su qualità e servizio, nemmeno l’emergenza sanitaria si sta finora rivelando un ostacolo alla crescita del fatturato.

Le presse a iniezione per termoplastici servo-idrauliche e full electric sono i due gruppi prodotto che da anni costituiscono l’offerta principale di Ripress, fondata nel 1987 sulla scia di un’esperienza trentennale nella rigenerazione di queste macchine ereditata dall’odierna proprietà, rimanendo sempre nel solco della tipica impresa familiare italiana: un’attività che oggi – pur non rappresentando più da anni il core business – prosegue con soddisfazione e che ha contribuito non poco a rendere il nome dell’azienda un sinonimo di qualità e affidabilità, anche grazie alla costante attenzione verso un servizio tecnico di revisione e assistenza a 360 gradi disponibile h24.

In sede, nell’odierno stabilimento a Nova Milanese (MB), all’attività produttiva per le due linee si aggiunge quella di distribuzione delle presse completamente elettriche Dongshin, d’importazione sudcoreana, che affiancano la serie autoprodotta Flower ampliando le opzioni applicative disponibili. La gamma delle presse servo-azionate vede in catalogo le serie IT HES/HES XL e la versione più economica ma altrettanto qualitativa ECO HES: presse oleodinamiche equipaggiate con l’innovativo sistema HES, in grado di accontentare sia chi ha bisogno di tonnellaggi piccoli, medi e medio/grandi sia chi stampa articoli tecnici e necessita della massima precisione sia chi necessita di stampaggi medio-veloci. Grazie al sistema HES (servomotore, inverter e pompa a ingranaggi) e al mantenimento dell’olio a basse temperature, i consumi diminuiscono fino al 75% rispetto ai sistemi convenzionali con pompe a variazione elettromeccanica della portata. Il controllo perfetto di pressioni e portate evita gli sprechi e consente di semplificare notevolmente il circuito idraulico, riducendo il numero delle valvole proporzionali. Tutte le soluzioni Ripress, inoltre, prevedono una piattaforma di controllo adatta a ogni esigenza e un sistema 4.0 per l’archiviazione dati e la gestione online da remoto.

Presse elettriche e idrauliche

Con il general manager di Ripress, Salvatore Lisciandrello, abbiamo fatto il punto della situazione anche alla luce degli imprevedibili sviluppi di mercato legati all’evolversi della crisi causata dal coronavirus: “Siamo stati i pionieri dell’importazione dal Giappone del sistema HES installato sulle presse servo-idrauliche, che abbiamo presentato insieme a Daikin nel 2009 al Plast. Utilizziamo ancora i loro sistemi ma da tempo abbiamo una produzione autonoma. Oggi è ormai uno standard per l’oleodinamico ma all’epoca fu un’importante novità. I molteplici vantaggi tecnologici derivano da un concetto di progettazione completamente diverso e molto più avanzato rispetto alle vecchie pompe che erano sempre in pressione, causando riscaldamento dell’olio e usura fino a diventare inefficienti. I nostri sistemi, più soft, stressano molto meno l’olio e ampliano notevolmente le funzioni disponibili, consentendo anzitutto maggiore precisione, risparmio energetico e minore impatto ambientale e acustico”.

Dal 2013 Ripress continua ad acquisire quote di mercato anche con le presse full electric, prosegue Lisciandrello: “Una delle due linee in catalogo riguarda la distribuzione in Italia e in alcuni Paesi dell’Europa dell’Est, come per esempio la Romania, delle presse a marchio Dongshin. L’altra è la nostra linea Flower, progettata interamente in Italia. La scelta di diversificare su due linee è dovuta al fatto che le presse Dongshin sono dedicate al packaging e allo stampaggio veloce, quindi ideali per una produzione spinta: dal 2016 abbiamo deciso di distribuirle perché la parte elettronica e di software è la medesima adottata sulle nostre Flower, più portate ad applicazioni tecniche o altri utilizzi generici e quindi caratterizzate da una minore velocità d’iniezione. Solo la meccanica è prodotta in Cina, mentre l’assemblaggio finale lo effettuiamo qui, dall’elettronica al software fino alle altre componentistiche installate”.

La tradizionale attività di revamping delle vecchie macchine multimarca non è stata comunque mai abbandonata da Ripress, sottolinea Lisciandrello: “Questo servizio contribuisce oggi al massimo per il 5-10% del fatturato, perché i volumi del nuovo sono aumentati parecchio anche grazie agli incentivi per l’industria 4.0 e l’innovazione tecnologica. Inoltre il nostro intervento prevede una vera rigenerazione totale della macchina, utilizzando gli stessi pezzi originali e recuperando solo la parte meccanica, quindi l’operazione spesso non risulta più conveniente”.

Uno sguardo al futuro

Neppure l’emergenza coronavirus, per il momento, sembra influire negativamente sul futuro di Ripress, secondo Lisciandrello: “Anche in questi momenti difficili il mercato ha mostrato solidità. Un numero non indifferente di aziende del settore ha continuato a lavorare, come dimostrano le incessanti chiamate ricevute per assistenza e ricambi, oltre ai dati fatti registrare dai molti clienti connessi al nostro service, dai quali in molti risultano in attività. Al massimo riscontriamo attese nelle consegne, per esempio a causa dell’impossibilità di accesso dei tecnici per i collaudi, ma la nostra produzione va avanti senza grossi problemi in attesa del termine dell’emergenza sanitaria”.