Attualità

Film in bolla, riciclato e bio

Oltre mezzo secolo d’esperienza nel processo d’estrusione, elevata produttività degli impianti e qualità del risultato finale garantita. Dagli shopper a una vasta gamma di campi applicativi, Tecom vede così aumentare le proprie quote di mercato, in una dimensione sempre più internazionale.

C’è una storia importante alle spalle di Tecom, azienda con sede e stabilimento a Olgiate Olona (Varese), specializzata nella realizzazione di impianti completi e personalizzati per la produzione di film in bolla.

Fondata nel 1963 negli anni ha consolidato una buona fama sul mercato per quanto riguarda sia il materiale riciclato sia quello bio, con il supporto di un servizio di consulenza continua sul processo tecnologico delle sue linee di estrusione, basate sull’uso di viti barriera e dotate di tutti i sistemi di controllo e gestione della produzione per ottenere film in bolla mono e multistrato di differenti taglie, processando tutti i tipi di poliolefine e polimeri biodegradabili e compostabili a base di amidi o di acido polilattico (PLA). I campi applicativi spaziano dal film in HDPE con 0,007 millimetri di spessore fino a film multistrato con 0,2 millimetri di spessore.

È il General Manager di Tecom, Massimo Gazzi, a illustrarci gli sviluppi aziendali: “Da sempre la nostra prerogativa di poter utilizzare materiali riciclati oltre al materiale vergine è stato il vantaggio competitivo di Tecom. Negli ultimi anni, inoltre, ci siamo orientati verso il mercato del film BIO con ottimi risultati sia a livello produttivo in termini di kg/ora sia qualitativo riguardo al prodotto finale. Dall’avvento dei biopolimeri, Tecom ha subito avuto interesse per questo tipo di mercato, monitorando costantemente prodotto e processo così da poter offrire alla nostra clientela una tecnologia in continua evoluzione per la lavorazione di questi materiali. Da sempre Tecom produce impianti polivalenti che possano processare i materiali sia a collo basso sia a collo lungo per coprire tutti i campi applicativi. Tecom può offrire nel proprio portafoglio prodotti linee di monoestrusione e linee di coestrusione di film in bolla. Per quanto riguarda le caratteristiche di questo tipo di linee, a differenza della tendenza generale del mercato, oltre alla coestrusione, abbiamo sviluppato a livello avanzato la monoestrusione utilizzando una tecnologia sviluppata in Tecom ormai da quasi una trentina d’anni e riproponendo sul mercato la soluzione della testa biflusso riveduta e corretta secondo i nostri nuovi studi, cioè un estrusore con testa di coestrusione a due strati: sostanzialmente significa, quindi, dividere il materiale nella testa in due strati dello stesso materiale. Si tratta di una tecnica ormai di serie da cinque-sei anni e questa configurazione di base consente il vantaggio tipico della coestrusione a 2 strati per il prodotto finale: maggior resistenza del film soffiato a parità di spessore, riduzione di microfori e soprattutto molta più stabilità alla bolla che si traduce in un notevole incremento produttivo rispetto alla monoestrusione standard”

Il mercato

Analizzando il mercato di riferimento, spiega Gazzi, “lo sbocco prevalente per il nostro tipo di linee per film in bolla è quello del sacchettame in genere, che siano shopper e quindi biopolimeri oppure sacchi per la raccolta differenziata, o ancora per congelazione, film agricoli o per macchine automatiche d’imballaggio eccetera. Serviamo anche clienti che producono termoretraibile per la palettizzazione e tutta la gamma possibile di prodotti, ma anno dopo anno registriamo che il grosso del lavoro tende a concentrarsi su rigenerato e shopper bio. Il mercato interno è sempre stato quello principale per Tecom anche se da qualche tempo la quota estera si sta allargando, avendo anche trovato collaborazioni con agenzie in vari Paesi europei, tanto che nel 2019 il peso dell’export sul fatturato è arrivato al 45%. Anche per questo siamo entrati recentemente nel Gruppo Union: Tecom negli ultimi sei anni è cresciuta molto in termini numerici e la sinergia mira proprio a cercare di gestire sempre meglio l’azienda, oltre che a entrare in altri mercati soprattutto extraeuropei che sono sempre stati gestiti in maniera marginale. Quindi poter disporre di una rete commerciale efficiente rende tutto più semplice”.

La ripartenza

Ora Tecom è in fase di ripartenza accelerata dopo essersi adeguata a un contesto di piena emergenza sanitaria, conclude Gazzi: “All’inizio del lockdown abbiamo optato per cinque settimane di chiusura totale nonostante rientrassimo nei codici Ateco delle attività essenziali autorizzate a operare, per questioni essenzialmente di sicurezza e, soprattutto, perché avevamo già parecchi impianti pronti che non potevamo spedire e questo ci avrebbe procurato problemi logistici di reperimento spazi. Abbiamo quindi deciso di riaprire subito dopo Pasqua in seguito all’allentamento delle misure di prevenzione, quando già i clienti cominciavano a richiedere le spedizioni previste.  Adesso stiamo provvedendo alle consegne e installazioni con tutte le difficoltà del momento dettate dalla situazione sanitaria mondiale. A livello di fiere, tramite un nostro agente parteciperemo in Spagna all’Equiplast di Barcellona, che è stata rimandata a dicembre, e ci stiamo già concentrando sul Plast 2021, un evento sempre fondamentale per il mercato italiano che rimane primario per Tecom”.