News

PVC, stabile il mercato italiano nel 2024

Il mercato italiano del PVC si conferma sostanzialmente stabile nel 2024. È quanto emerge dall’annuale indagine di Plastic Consult per conto del PVC Forum Italia, presentata nel corso della quarta edizione della PVC Academy. I consumi totali di PVC vergine si sono attestati a 540.000 tonnellate, con un lieve incremento dell’1% rispetto all’anno precedente.

Il PVC rigido continua a rappresentare la quota maggiore del mercato (52%), trainato soprattutto dall’estrusione dei tubi – in crescita dell’8% – e dal compounding, che segna un +15%. In lieve flessione invece il PVC plastificato, con 260.000 tonnellate trasformate.

Edilizia, motore del mercato del PVC

Con 206.800 tonnellate, pari al 38,3% del totale, l’edilizia si conferma il principale settore di impiego del PVC. Rispetto al 2023, il comparto ha guadagnato oltre 14.000 tonnellate, beneficiando in particolare della domanda di tubazioni. Queste ultime – tra pressione, scarichi e fognature – hanno assorbito 75.000 tonnellate di PVC, pari al 41% del mercato nazionale delle termoplastiche per tubi.

Resta invece in calo il comparto dei profili per finestre, che totalizzano 78.200 tonnellate. La battuta d’arresto è legata alla rimodulazione dei bonus edilizi, che ha rallentato il segmento delle ristrutturazioni (ancora l’85% del mercato), mentre aumenta il peso relativo delle nuove costruzioni (15%).

Compounding ed esportazioni in crescita

Il compounding rappresenta un’area particolarmente dinamica del mercato, con 112.000 tonnellate di plastificato trasformate e 62.500 tonnellate esportate. Buone performance anche per le esportazioni di PVC rigido, cresciute in tutti i segmenti principali, ad eccezione dei prodotti calandrati. Le vendite oltre confine sono favorite dalla stabilizzazione delle economie partner, mentre sul fronte interno si segnala un recupero dei volumi nei film e fogli calandrati.

Gli altri settori

Oltre all’edilizia, si mantengono stabili i consumi di PVC nell’elettricità (48.500 tonnellate), nell’imballaggio (43.400) e in altri impieghi diversificati come medicale, abbigliamento e tempo libero. In crescita l’agricoltura (+11.500 tonnellate) e il settore delle telecomunicazioni. La voce “diversi usi” – che comprende applicazioni tecniche, nastri trasportatori, articoli medicali e valigeria – raggiunge 65.000 tonnellate, pari al 12% del totale.