
La Polymers for Europe Alliance denuncia interruzioni produttive diffuse anche nel primo trimestre 2025 e sollecita trasparenza dai produttori.
Il mercato europeo dei polimeri apre il 2025 all’insegna dell’instabilità. Solo nei primi tre mesi dell’anno sono stati segnalati sette nuovi casi di forza maggiore da parte dei produttori, due dei quali già rientrati. Ma il quadro complessivo resta preoccupante: sono 17 i casi attivi alla fine di marzo, considerando anche quelli ancora aperti dagli anni precedenti. È quanto emerge dal report trimestrale pubblicato dalla Polymers for Europe Alliance (PEA), l’organismo istituito dal European Plastics Converters (EuPC) per vigilare sulla trasparenza e l’affidabilità della filiera.
Forniture a rischio e trasformatori in difficoltà
Le interruzioni di fornitura – che in alcuni casi riguardano polimeri fondamentali per la produzione industriale – rischiano di mettere in seria difficoltà l’industria della trasformazione plastica, già sotto pressione per l’aumento dei costi energetici e le sfide legate all’economia circolare. Le motivazioni delle interruzioni sono le più disparate: problemi tecnici, incendi, manutenzioni straordinarie, carenze di etilene e propilene, fermi impianto non programmati e persino scioperi. In alcuni casi, a preoccupare è anche la difficoltà di riavviare gli impianti dopo guasti o shutdown.
Forza maggiore: un problema strutturale che si ripete
La fragilità della supply chain dei polimeri in Europa non è una novità. Già nel 2015, oltre 40 casi di forza maggiore in pochi mesi avevano messo in ginocchio il settore, causando fermi produttivi a catena e rincari record delle materie prime. A distanza di dieci anni, lo scenario sembra ripetersi.
“La nostra missione è garantire trasparenza e responsabilità nei rapporti tra produttori e trasformatori”, spiega Ron Marsh, presidente della Polymers for Europe Alliance. “Dichiarare forza maggiore deve rimanere un’eccezione e non diventare uno strumento improprio per gestire inefficienze o difficoltà commerciali”.
Serve un cambio di passo
Oltre al monitoraggio, la PEA promuove anche iniziative concrete per alleggerire la pressione sul mercato interno: tra queste, la richiesta di sospensione temporanea dei dazi doganali UE su alcuni polimeri importati, proposta però ancora in attesa di una risposta da parte delle istituzioni europee.
Nel frattempo, il numero di casi attivi di forza maggiore continua a oscillare su livelli preoccupanti, ben al di sopra della media storica. Un segnale, secondo l’Alleanza, che impone una riflessione urgente sull’affidabilità dell’intera catena di fornitura.
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