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Plastiche riciclate in Europa: maggio tra rincorse, sorpassi e frenate

Nel mercato europeo delle plastiche riciclate, maggio è stato tutto fuorché tranquillo. Lo rivelano i dati di S&P Global Commodity Insights, che descrivono un mese dominato da movimenti divergenti tra materiali riciclati e vergini, in un clima di incertezza tra domanda altalenante, oscillazioni di prezzo e decisioni tattiche da parte degli operatori.

PET: il prezzo del vergine crolla, il riciclato vacilla

A fare notizia è soprattutto il PET. Il crollo dei prezzi del vergine – scesi fino a 970 €/t a fine mese – ha portato lo spread con il riciclato food-grade a livelli record, oltre i 700 €/t. Un divario che non si vedeva da oltre un anno e che ha portato molti trasformatori a riconsiderare il ritorno al vergine, soprattutto in assenza di sanzioni reali per chi non rispetta i target di contenuto riciclato previsti dalla direttiva europea sulle plastiche monouso.

Ma la tendenza si è invertita verso fine mese: l’aumento dei costi delle materie prime in Asia e l’apertura di un’indagine antidumping sul PET proveniente dal Vietnam hanno dato nuova linfa al mercato interno, facendo restringere lo spread e riportando un po’ di equilibrio nel comparto.

Polietilene: imballaggio e film trainano il riciclato

Nel mondo del PE riciclato, la domanda del settore imballaggio ha fatto la differenza. L’HDPE naturale ha mantenuto prezzi stabili nonostante il calo del vergine, spingendo lo spread fino a +667,50 €/t. Ma è il LDPE traslucido a stupire: qui i prezzi sono saliti di 30 €/t grazie alla corsa ai film per multipack a basso melt-flow. Risultato? In un solo mese il riciclato è passato da essere più economico del vergine a costare di più, con uno scarto positivo di 70 €/t a fine maggio.

PP: la scarsità di materia prima premia i pellet neri

Anche nel segmento del polipropilene riciclato si registra una performance interessante. I pellet neri, richiesti per applicazioni tecniche e nel giardinaggio, hanno visto i prezzi salire a 870 €/t grazie alla scarsità di balle disponibili e a una domanda costante. In calo invece i pellet naturali, penalizzati dalla concorrenza del materiale off-grade e da una domanda meno vivace. Il prezzo medio di fine mese è sceso a 1.650 €/t, con uno spread verso il vergine rimasto stabile.

Polistirene in lieve ripresa, ABS ancora in affanno

Nel mercato del polistirene riciclato, i pellet neri hanno beneficiato della ripartenza stagionale del settore edilizia e giardinaggio, con prezzi in leggera crescita e uno spread ridotto rispetto al vergine (625 €/t). Nessuna schiarita invece per l’ABS riciclato, che continua a soffrire l’eccesso di offerta e la domanda debole: lo spread ha toccato i 935 €/t, senza segnali di ripresa a breve.

Mercato nervoso, futuro incerto

La fotografia scattata a maggio mostra un mercato delle plastiche riciclate in tensione, dove il riciclato fatica a mantenere la leadership conquistata negli ultimi anni. Il confronto con i materiali vergini – sempre più competitivi nei momenti di calo – obbliga i riciclatori a difendere i margini con le unghie. In questo contesto, le politiche pubbliche e il rigore nell’applicazione delle normative europee saranno determinanti per non far deragliare la transizione verso un’economia più circolare.