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Plastiche biobased: consultazione pubblica della Commissione Europea

La Commissione Europea ha lanciato lo scorso 18 gennaio una consultazione pubblica sulle materie plastiche biobased, biodegradabili e compostabili. La consultazione fornirà informazioni per la preparazione di un nuovo quadro politico su queste tipologie di materie plastiche.

L’obiettivo del nuovo quadro – un prodotto chiave del Green Deal europeo e del Piano d’azione per l’economia circolare – è affrontare le sfide emergenti della sostenibilità legate al l’uso della plastica biobased, biodegradabile e compostabile e promuovere l’innovazione, rafforzando la certezza degli investimenti nel mercato interno e aumentando la protezione dell’ambiente.

Il commissario europeo per l’Ambiente, gli oceani e la pesca Virginijus Sinkevičius ha dichiarato: “Le plastiche biobased, biodegradabili e compostabili hanno il potenziale per apportare vantaggi rispetto alle plastiche tradizionali. Tuttavia, dobbiamo valutare a fondo se queste materie plastiche mantengono le promesse e in quali condizioni. Dobbiamo anche portare chiarezza al mercato in modo che i consumatori e le imprese possano facilmente comprendere le differenze tra queste plastiche”.

Le materie plastiche biobased, biodegradabili e compostabili rappresentano attualmente l’1% del mercato globale ed europeo della plastica, con una crescita complessiva prevista del 5–8% tra il 2020 e il 2025. Attualmente, questi tipi di plastica sono utilizzati prevalentemente per imballaggi specifici e per applicazioni in agricoltura, offrendo vantaggi come la biodegradabilità o la compostabilità.

La consultazione segue la pubblicazione della tabella di marcia che delinea l’obiettivo del quadro: affrontare le sfide emergenti per la sostenibilità legate all’uso di queste plastiche.

Nello specifico, le aree da esplorare sono le seguenti:

1 – La sostenibilità della materia prima biologica utilizzata per produrre plastica a base biologica

L’uso di materie prime biologiche invece di materie prime ottenute da combustibili fossili può aiutare a ridurre l’impatto ambientale della plastica durante l’intero ciclo di vita. Tuttavia, è necessario considerare gli impatti ambientali dell’intero ciclo di vita, compresi i cambiamenti nell’uso del suolo, gli impatti sulla biodiversità e sul clima e i rifiuti. Al momento, a queste plastiche non si applicano criteri di sostenibilità dell’UE, mentre i consumatori si aspettano che siano completamente sostenibili.

2 – La biodegradazione efficace delle plastiche biodegradabili e compostabili e il loro ruolo in un’economia circolare

Queste materie plastiche possono apportare benefici ambientali solo se la loro biodegradazione può essere verificata per mezzo di standard. Sebbene esistano standard europei per alcuni mezzi come il compostaggio industriale, non esistono standard europei per la plastica biodegradabile in altre condizioni, come l’ambiente marino. Inoltre, i principi dell’economia circolare e della “gerarchia dei rifiuti” suggeriscono di utilizzare queste materie plastiche solo per scopi limitati e specifici per i quali la riduzione, il riutilizzo e il riciclaggio non sono fattibili o auspicabili.

3 – Confusione diffusa

Sebbene queste plastiche abbiano molte somiglianze, hanno anche molte differenze. I consumatori e gli utenti di queste materie plastiche non hanno attualmente accesso a informazioni chiare e affidabili al momento dell’acquisto o dello smaltimento di queste materie plastiche. L’etichettatura può aiutare solo quando è chiara e completa. Inoltre, se queste plastiche vengono smaltite in modo non corretto, ciò potrebbe portare a una contaminazione incrociata dei flussi di rifiuti e quindi a una minore circolarità della plastica.

La consultazione è pubblicata sul sito web della DG ENV ed è aperta al feedback per 8 settimane fino al 15 marzo 2022. I servizi della Commissione terranno conto del feedback durante la preparazione del quadro politico sulle plastiche biobased, biodegradabili e compostabili, la cui adozione è prevista per l’estate 2022.