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Perdite di pellet di plastica in ambiente: proposte UE per evitare sversamenti

Il recente sversamento di pellet di plastica sulle coste spagnole ha sollevato una seria preoccupazione nel dibattito pubblico e presso le istituzioni europee. Il Commissario europeo Virginijus Sinkevičius, durante la plenaria del Parlamento europeo, ha sottolineato l’urgenza di affrontare il problema delle perdite di pellet di plastica nell’ambiente, presentando una proposta di regolamento della Commissione per prevenire futuri episodi simili.

Il commissario europeo all’ambiente Virginijus Sinkevičius
Il commissario europeo all’ambiente Virginijus Sinkevičius

Le fuoriuscite di pellet di plastica, come quelle verificatesi sulle coste spagnole e francesi, hanno evidenziato l’impatto negativo immediato su alcune regioni. Mentre alcune perdite sono accidentali, altre sono il risultato di una gestione inadeguata lungo la catena di approvvigionamento, contribuendo all’inquinamento endemico che danneggia suolo, acqua e biodiversità.

Pellet di plastica nell’ambiente: proposta della Commissione UE

Nel tentativo di fronteggiare questa emergenza, la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento a ottobre dell’anno scorso, focalizzata sulla prevenzione delle perdite di pellet di plastica. L’approccio principale è quello di incentivare gli operatori economici a intervenire prima che i pellet di plastica entrino nell’ambiente, poiché una volta dispersi, la loro cattura risulta difficile e costosa.

Sinkevičius ha ringraziato il Parlamento per la prioritaria attenzione dedicata a questa proposta. Ha anche evidenziato gli strumenti di assistenza già disponibili a livello europeo, come il sistema dell’UE gestito dall’Agenzia europea per la sicurezza marittima, che facilita la condivisione di informazioni tra i Paesi membri riguardo ai container persi in mare.

Perdite accidentali di pellet di plastica durante trasporto

Tuttavia, il Commissario ha sottolineato che è cruciale evitare perdite accidentali e operativi in primo luogo. La proposta della Commissione impone agli operatori economici responsabilità specifiche, dal prevenire le fuoriuscite al contenimento e, se necessario, alla bonifica dell’ambiente. Il principio “chi inquina paga” è al centro di questa proposta, mirando a responsabilizzare coloro che producono, immagazzinano o trasformano i pellet di plastica.

Un elemento importante affrontato durante la dichiarazione è la necessità di affrontare il trasporto marittimo internazionale di pellet di plastica. Mentre la proposta attuale si concentra principalmente su strade, ferrovie e vie navigabili interne nell’Unione, la Commissione sta attivamente lavorando presso l’Organizzazione marittima internazionale per affrontare questa questione complessa.

Il Commissario ha presentato tre aspetti chiave in esame presso l’IMO (International Maritime Organization): l’imballaggio di qualità, informazioni chiare sul trasporto e uno stivaggio sicuro per ridurre i rischi per l’ambiente marino. La collaborazione internazionale è fondamentale per evitare una frammentazione normativa, soprattutto considerando che molti container vengono caricati in porti al di fuori dell’UE.

Perdite di pellet di plastica: l’impegno UE e delle Nazioni Unite

La dichiarazione del Commissario ha evidenziato anche l’impegno continuo della Commissione nella ricerca, nell’orientamento e nel sostegno delle migliori pratiche di gestione per ridurre gli effetti delle perdite di pellet di plastica. La protezione degli ecosistemi costieri e marini è nell’interesse di tutti, e Sinkevičius ha sottolineato il ruolo chiave dell’UE nella missione “Restore our Ocean and Waters” per affrontare l’inquinamento da microplastiche.

Infine, la dichiarazione ha menzionato l’importanza di un nuovo strumento internazionale sull’inquinamento da plastica attualmente in fase di negoziazione alle Nazioni Unite (Unep), sottolineando la necessità di una disposizione giuridicamente vincolante per prevenire il rilascio di plastica nell’ambiente durante l’intero ciclo di vita.