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Imballaggi flessibili, continua la pressione su materie prime e logistica

Catene di rifornimento interrotte e aumento dei costi continuano a rappresentare una sfida per la produzione di imballaggi flessibili, mentre si mantiene alta la domanda.

L’aumento dei prezzi delle materie prime continua ad avere un forte impatto sull’industria degli imballaggi flessibili, sebbene il tasso di incremento sia leggermente calato nel terzo trimestre rispetto ai livelli senza precedenti registrati nel trimestre precedente. Le continue interruzioni delle catene di rifornimento delle principali materie prime sono ora addirittura accresciute da nuove carenze e dall’esplosione dei costi dei materiali ausiliari e dell’energia, che sono fonte di preoccupazione tra i fornitori di materiale flessibile, mentre la domanda si mantiene forte, secondo Flexible Packaging Europe (FPE).

I prezzi delle materie plastiche per imballaggi flessibili

Stando alle più recenti cifre rese note da Icis, il tasso di aumento del prezzo polietilene a bassa e ad alta densità (rispettivamente del 72% e del 49% rispetto al quarto trimestre 2020) è ancora a livelli storici alti e sta registrano pochi segni di diminuzione, mentre la domanda continua a crescere per tutti i settori di utenza, che ora sono in rapida ripresa dai lockdown della pandemia.

I dati di Wood Mackenzie indicano un simile picco senza precedenti per altri substrati utilizzati per gli imballaggi flessibili. Nel terzo trimestre del 2021 i prezzi dei film plastici in PET sono saliti del 24%, quelli del BOPP 20 micron del 63% e quelli del BOPA 15 micron del 30% rispetto ai livelli del quarto trimestre 2020.

Volatilità dei prezzi e poca disponibilità

Commentando questo andamento, Guido Aufdemkamp, direttore esecutivo di FPE, ha detto: “Tutte queste diverse volatilità dei prezzi e queste ridotte disponibilità richiedono alle imprese molti sforzi, compresa una maggiore movimentazione di ogni ordine rispetto al solito. Succede anche di dividere un singolo ordine in vari lotti di produzione. La domanda da parte del mercato finale rimane a livelli alti e i nostri affiliati stanno continuando a fare tutto il possibile per mantenere la loro capacità di soddisfare la domanda dei clienti. La volatilità dei prezzi inciderà ovviamente sugli andamenti della domanda, ma la tendenza è inesorabilmente al rialzo, pertanto stiamo cercando modi per mantenere la produzione e per aggirare gli inconvenienti nelle catene di rifornimento, come prima. È improbabile che ci sia una schiarita della situazione entro la fine dell’anno”.