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Riforma sostenibilità UE: nuove soglie per rendicontazione e due diligence

Il Parlamento Europeo ha approvato una revisione strategica delle norme sulla rendicontazione di sostenibilità e sul dovere di diligenza (due diligence). La riforma, inserita nel pacchetto di semplificazione Omnibus I, punta a ridurre il carico burocratico per le imprese, innalzando le soglie dimensionali e salvaguardando la competitività del mercato unico.

Rendicontazione di sostenibilità: chi è obbligato?

Con il nuovo voto di Strasburgo, l’obbligo di trasparenza sui dati ESG (Environmental, Social, and Governance) viene circoscritto alle aziende di maggiori dimensioni. La rendicontazione di sostenibilità obbligatoria scatterà ora solo per:

  • Imprese UE: con una media di oltre 1.000 dipendenti e un fatturato netto annuo superiore a 450 milioni di euro.

  • Imprese extra-UE: con un fatturato netto di oltre 450 milioni di euro generato all’interno dell’Unione Europea.

Tutela per le PMI e semplificazione

Una delle novità più rilevanti riguarda il divieto di trasferire gli oneri burocratici lungo la filiera. Le aziende con meno di 1.000 dipendenti non saranno più tenute a fornire dati complessi ai loro partner commerciali più grandi, se non quelli previsti dagli standard di rendicontazione volontaria. Inoltre, la rendicontazione settoriale diventa facoltativa.

Due Diligence: le nuove soglie per le grandi imprese

La riforma interviene pesantemente anche sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD). Il dovere di diligenza, finalizzato a monitorare i rischi ambientali e i diritti umani nella supply chain, sarà applicato solo ai giganti industriali.

Le nuove soglie prevedono l’obbligo solo per:

  • Società con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato netto globale superiore a 1,5 miliardi di euro.

  • Imprese non UE con fatturato netto superiore a 1,5 miliardi di euro nel territorio dell’Unione.

Calendario e Sanzioni

L’entrata in vigore ufficiale per le norme sulla due diligence è fissata al 26 luglio 2029. Per le aziende che non si adegueranno correttamente, sono previste sanzioni pecuniarie severe, con ammende che possono raggiungere il 3% del fatturato netto mondiale.

Perché l’Europa ha cambiato rotta?

Secondo il relatore Jörgen Warborn (PPE), questo aggiornamento normativo rappresenta una “riduzione storica dei costi” necessaria per proteggere la capacità produttiva europea senza rinunciare agli obiettivi di sostenibilità a lungo termine.

Per facilitare la transizione, la Commissione Europea lancerà a breve un portale digitale unico. Questo strumento offrirà linee guida nazionali e modelli standardizzati per supportare i dipartimenti compliance delle aziende.

Tabella riassuntiva: nuovi requisiti ESG 2025

Obbligo Soglia dipendenti Soglia fatturato (Fatturato netto) Decorrenza
Rendicontazione sostenibilità > 1.000 > 450 mln € Immediata (Post-Consiglio)
Dovere di diligenza (UE) > 5.000 > 1,5 mld € 26 Luglio 2029
Dovere di diligenza (Extra-UE) N/A > 1,5 mld € (in UE) 26 Luglio 2029