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Economia circolare: sfide e opportunità. Intervista a Benoît Hennaut (EuPC)

Benoît Hennaut è da maggio scorso il presidente di EuPC, l’associazione che riunisce le aziende europee trasformatrici di materie plastiche. In questa intervista abbiamo approfondito i temi del prezzo dei materiali, della Plastic Tax, del riciclo, dell’evoluzione delle normative.

Presidente Hennaut, qual è lo stato di salute dell’industria europea di trasformazione delle materie plastiche?

Alcuni segmenti dell’industria della trasformazione delle materie plastiche stanno andando meglio di altri, ma nel complesso il 2022 non sarà una cattiva annata. L’incombente crisi energetica e degli approvvigionamenti colpirà molte piccole e medie imprese che soffriranno difficoltà nel 2023. La situazione deve essere monitorata al fine di fornire ai clienti il miglior prodotto in termini qualitativi. I tempi che ci attendono sono difficili e le imprese hanno bisogno di solidità per far fronte a questa situazione nei prossimi anni. La fiera K di ottobre fornirà un buon punto di osservazione per capire lo stato del nostro settore e come potrebbe essere il 2023.

Lei ha detto “Davanti a noi ci sono anni di opportunità e sfide verso l’economia circolare per l’industria delle plastiche in Europa”. Quali sono le opportunità? Quali le sfide?

Aumentare l’impegno delle associazioni nazionali e locali verso le questioni che emergono a livello dell’UE rappresenta una delle prossime sfide che dovremo affrontare. In effetti, c’è uno tsunami di cambiamenti che sta per investire i trasformatori di materie plastiche in Europa e successivamente anche nel resto del mondo. Questo è il motivo per cui è importante che i trasformatori siano molto più coinvolti a livello dell’UE e si impegnino direttamente con EuPC al fine di aprire la strada a un settore della trasformazione sostenibile in Europa.

Naturalmente, possiamo anche parlare della dipendenza energetica, che sta diventando una questione importante per tutti noi. Le soluzioni saranno a livello regionale ed europeo, quindi agire insieme si rivela ancora una volta più che necessario.

Tra le opportunità che possono essere messe in campo vi è il riciclo chimico, in quanto offre opportunità per l’economia circolare soprattutto dove i flussi di rifiuti sono così pesantemente miscelati e contaminati da non poter essere ragionevolmente selezionati e riciclati meccanicamente.

Possiamo anche menzionare il cambiamento nella percezione e nell’immagine della plastica. L’economia circolare è molto importante per la plastica. Si dovrebbe comprendere e osservare la continua volontà e tutti gli sforzi compiuti dall’industria delle materie plastiche verso la circolarità e la sostenibilità, che dimostrano i benefici dei prodotti in plastica per la società. Sono convinto che i benefici dell’economia circolare della plastica saranno molto presto visibili alla società. Il risparmio di carbonio nell’uso dei nostri prodotti e la gestione della fine del ciclo di vita saranno così importanti da superare tutte le opinioni negative sulla plastica e far tornare le persone a fidarsi dei nostri materiali e della nostra industria. La domanda di materiali circolari da parte dei consumatori cresce ogni giorno soprattutto nei mercati degli imballaggi. Altri mercati, come l’edilizia o la mobilità, in cui è possibile utilizzare materiali di riciclo si stanno lentamente riallineando a questa tendenza. Quindi la nostra priorità nell’opera di comunicazione che svolgiamo dovrebbe essere quella di continuare a lavorare per la circolarità della catena del valore della plastica e di concentrarci sul risparmio di carbonio.

Stiamo attraversando un periodo di prezzi elevati e difficoltà di approvvigionamento delle materie prime che sembra non avere fine. Quali possono essere le leve per contrastare questo fenomeno?

Nel 2015 EuPC ha costituito la Polymers for Europe Alliance con l’ambizione di ristabilire un buon rapporto con i fornitori di polimeri. Negli ultimi 5 anni la situazione era migliorata ma a partire dal 2021 le forniture sono diventate molto difficili. A questa situazione, all’inizio del 2022, si sono aggiunti gli elevati costi dell’energia, quindi i trasformatori hanno bisogno più che mai di indicazioni su come far fronte a queste difficoltà nel prossimo futuro.

Inoltre, l’attuale situazione geopolitica determinata dall’invasione russa dell’Ucraina ha prodotto conseguenze di portata globale. Infatti, nonostante l’industria delle materie plastiche negli ultimi mesi abbia dovuto affrontare la carenza delle materie prime e le elevate fluttuazioni dei prezzi, questo conflitto sta influenzando la nostra attività in un modo che non ha precedenti da un punto di vista economico. I prezzi stanno aumentando vertiginosamente non solo sul lato delle materie prime. Come sapete, il nostro settore si trova anche di fronte a difficoltà aggiuntive come l’aumento dei costi energetici, un grosso problema per le aziende.

La situazione potrebbe rimanere instabile per qualche tempo, quindi Polymers for Europe Alliance sta organizzando webinar per i suoi associati al fine di fornire tutte le informazioni e l’assistenza possibili a livello di catena degli approvvigionamenti. Le catene degli approvvigionamenti diventeranno probabilmente più corte e più stabili.

Nel 2023, in Italia e in altri Paesi europei, entrerà in vigore la Plastic Tax sulle plastiche non riciclate. Quanto peserà questa nuova imposta sull’industria del settore?

La Plastic Tax imposta su alcune società in Spagna, Italia e Regno Unito avrà un impatto considerevole sul settore. La mancanza di un’applicazione uniforme in Europa sta creando un caos totale e avrà implicazioni per il mercato interno. Dobbiamo monitorare la situazione molto da vicino e garantire che vi sia un’armonizzazione delle aliquote fiscali, delle definizioni, ecc. invece di frammentare ulteriormente il mercato interno dell’UE.

Cosa pensa della risoluzione approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA-5) a Nairobi nello scorso marzo che ha l’obiettivo di porre fine all’inquinamento da plastica e della definizione di un accordo internazionale legalmente vincolante entro il 2024?

Un’azione a livello mondiale per affrontare l’inquinamento globale da plastica è assolutamente necessaria, quindi siamo favorevoli. Molti paesi non si sono dotati di misure sulla responsabilità estesa del produttore atte a garantire un’adeguata raccolta dei rifiuti da imballaggi. Questa situazione dovrebbe cambiare. L’Europa è la più avanzata in questo ambito, ma tutto ciò ha un costo con le relative implicazioni su tutta la catena del valore.

PlasticsEurope si è detta favorevole all’obbligo, proposto dalla Commissione europea, di utilizzare un quantitativo obbligatorio del 30% di materiale riciclato negli imballaggi in plastica entro il 2030. Qual è il suo parere su questa presa di posizione?

In Europa i produttori di imballaggi di plastica si sono impegnati a raggiungere gli obiettivi di economia circolare fissati dalla Commissione Europea. L’uso di plastica riciclata negli imballaggi riduce la dipendenza dalle materie prime fossili e quindi le emissioni di CO2 nel ciclo di produzione. Sono fermamente convinto che l’obiettivo di aumentare il contenuto di materiale di riciclo negli imballaggi fino al 30% entro il 2030 sia legittimo e raggiungibile nella misura in cui la responsabilità venga condivisa dall’intera catena del valore. A questo proposito, EuPC ha informato Plastics Europe delle conseguenze che potrebbe avere il fatto di trasferire unilateralmente i rischi dei cambiamenti strutturali sulle spalle dei trasformatori di plastica (i loro clienti) senza esaminare attentamente le possibilità alternative mirate ad aumentare il contenuto di materiale riciclato negli imballaggi. È più importante agire insieme per mettere maggiori volumi di materiale a disposizione dei riciclatori di materie plastiche.

Se il suo mandato da presidente di EuPC dovesse essere descritto da una sola frase, quale frase sarebbe?

È in atto un cambiamento verso un’economia circolare della plastica ed EuPC deve aiutare tutte le aziende associate a comprendere questi cambiamenti e adeguare di conseguenza le loro strategie. Siamo qui per aiutare.

a cura di Paolo Spinelli