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Coronavirus: l’industria della plastica al lavoro

L’industria delle materie plastiche può continuare la sua attività, nonostante l’epidemia di coronavirus. Così riporta il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020. E’ infatti consentita la fabbricazione di articoli in materie plastiche e in gomma (categorie Ateco 22.2 e 22.1), oltre alla fabbricazione di macchine per l’industria delle materie plastiche e della gomma (incluse parti e accessori (categoria Ateco 28.96).

L’associazione dei costruttori di macchinari e attrezzature Amaplast sottolinea come le aziende dovranno continuare a rispettare il Protocollo contenente le misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro (ma non solo) sottoscritto il 14 marzo fra il Governo e le Parti Sociali, mantenendo come priorità la sicurezza dei lavoratori e delle persone coinvolte nel ciclo produttivo.

Inoltre, alle imprese viene suggerito di dare un segnale di discontinuità rispetto al passato, limitando l’attività produttiva solo e unicamente a quei reparti la cui attività è effettivamente indispensabile. Conseguentemente, anche i turni di lavoro dovranno essere rivisti e organizzati in funzione delle reali necessità.

Per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime e componenti, si registrano rallentamenti e difficoltà, che però al momento non impediscono lo svolgimento dei processi produttivi; analogamente, prosegue l’operatività nella consegna dei macchinari, nonché nell’assistenza tecnica.

Documenti Allegati

DPCM 22 marzo 2020