L’aggiornamento dei CAM Edilizia 2025 segna un passaggio decisivo nell’integrazione della plastica riciclata nei materiali da costruzione. Con il nuovo testo dei Criteri Ambientali Minimi per il settore edilizia, pubblicato il 3 dicembre 2025, l’uso di materiali plastici riciclati non è più una scelta opzionale, ma un requisito tecnico misurabile e verificabile.
I contenuti e le soglie applicative dei nuovi CAM sono analizzati nella guida “Nuovi CAM edilizia 2025: quanta plastica riciclata devono contenere i prodotti?”, realizzata dall’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo (IPPR), che rappresenta oggi uno strumento di riferimento per progettisti, imprese e produttori.
Il nuovo impianto normativo introduce percentuali minime obbligatorie di materiale riciclato, criteri di verifica stringenti e un chiaro perimetro delle certificazioni ammesse, ridefinendo il ruolo della plastica riciclata nell’edilizia pubblica.
CAM Edilizia e certificazioni: fine delle autodichiarazioni
Uno degli aspetti più rilevanti dei CAM Edilizia 2025 riguarda la dimostrazione del contenuto di riciclato.
Come chiarito dalla guida IPPR, non sono ammesse autodichiarazioni dei produttori né diciture generiche come “prodotto conforme ai CAM” o “certificato CAM”.
Il contenuto di plastica riciclata deve essere attestato tramite certificazioni esplicitamente richiamate dai CAM, tra cui la certificazione Plastica Seconda Vita (PSV), con indicazione puntuale della percentuale di materiale riciclato.
Un cambio di paradigma che riduce le ambiguità interpretative e rafforza la tracciabilità lungo la filiera.
Isolanti termici e acustici: soglie minime di plastica riciclata
Per gli isolanti termici e acustici (par. 2.4.7), i CAM Edilizia 2025 fissano percentuali minime di materiale riciclato, recuperato o da sottoprodotti, calcolate sul peso del prodotto. Le soglie variano in funzione del materiale:
- Fibre in poliestere: ≥ 40%
- Polistirene espanso sinterizzato (EPS), inclusi i casseri a perdere: ≥ 15%, di cui almeno 10% riciclato
- Polistirene espanso estruso (XPS), inclusi i casseri a perdere: ≥ 10%, di cui almeno 5% riciclato
- Poliuretano espanso rigido:
- ≥ 2% fino al 31 dicembre 2025
- ≥ 3% dal 1° gennaio 2026, con almeno 2% di materiale riciclato
- Poliuretano espanso flessibile: ≥ 20%
- Agglomerato di poliuretano: ≥ 70%
Queste soglie riflettono il diverso livello di maturità delle filiere di riciclo e avranno un impatto diretto sulle formulazioni e sulle strategie di approvvigionamento dei produttori di isolanti plastici.
Pavimenti resilienti: il contenuto di riciclato entra nel capitolato
Per i pavimenti resilienti (par. 2.4.10), i CAM Edilizia 2025 rafforzano l’obbligo di utilizzo di plastica riciclata:
- Pavimenti in materie plastiche: ≥ 20% di materiale riciclato, recuperato o da sottoprodotti
- Pavimentazioni sportive conformi alla UNI EN 14904: ≥ 5%
Il rispetto di queste percentuali deve essere documentato nella Relazione CAM di progetto, con l’indicazione puntuale dei materiali impiegati, come evidenziato dalla guida IPPR.
Tubazioni in plastica: obbligo del 20% di riciclato
Anche le tubazioni in materiale plastico destinate a fognature, scarichi e cavidotti elettrici (par. 2.4.13) rientrano nei nuovi obblighi di circolarità.
Il requisito stabilisce che almeno il 20% del peso del prodotto debba provenire da materiale recuperato, riciclato o da sottoprodotti.
Sono escluse dal criterio le tubazioni non propaganti la fiamma, mentre per tutte le altre tipologie la dimostrazione del contenuto di riciclato deve avvenire tramite documentazione tecnica e certificazioni riconosciute.
Criteri premianti dei CAM edilizia: la plastica riciclata come vantaggio competitivo
Oltre ai requisiti minimi, i CAM Edilizia 2025 introducono criteri premianti (par. 2.6.6) che incidono sull’assegnazione dei punteggi nelle gare pubbliche.
In particolare, è previsto un punteggio aggiuntivo se, nel complesso dell’edificio:
- il contenuto complessivo di materiale riciclato è ≥ 15%
- di cui almeno il 5% proveniente da materiali non strutturali
In questo contesto, i materiali plastici certificati assumono un ruolo strategico, trasformando il contenuto di riciclato in un fattore competitivo misurabile.
Imballaggi in plastica per oli lubrificanti: focus sul post-consumo
I CAM rafforzano inoltre i requisiti per gli imballaggi in plastica degli oli lubrificanti, imponendo una soglia superiore al 50% di plastica riciclata post-consumo, sia come requisito contrattuale sia come criterio premiante.
Secondo quanto riportato dall’IPPR, il riciclato deve derivare esclusivamente da rifiuti, in linea con la definizione del D.lgs. 152/2006, e la certificazione Plastica Seconda Vita è considerata idonea a dimostrarne la conformità.
Plastica riciclata in edilizia: da requisito ambientale a parametro industriale
Come emerge chiaramente dall’analisi dei CAM Edilizia 2025 contenuta nella guida IPPR, la plastica riciclata entra a pieno titolo tra i parametri tecnici di progetto.
La sostenibilità non è più dichiarativa, ma diventa quantificabile, certificabile e verificabile.
Per l’industria delle materie plastiche, la sfida non è solo rispettare le soglie minime, ma integrare stabilmente il riciclato nei processi produttivi, garantendo qualità, prestazioni e continuità di fornitura. Un passaggio chiave per rendere la plastica da riciclo un elemento strutturale dell’edilizia contemporanea.

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