
Nonostante un contesto globale reso incerto da nuove tensioni commerciali, BASF ha registrato nel primo trimestre del 2025 un EBITDA ante special item di 2,6 miliardi di euro, praticamente in linea con quello dello stesso periodo del 2024 e con le stime degli analisti. È quanto emerge dai risultati finanziari presentati il 2 maggio durante una conference call con investitori e analisti.
“La nostra presenza produttiva in tutte le regioni chiave rappresenta un vantaggio competitivo, specialmente in tempi di instabilità,” ha sottolineato il CFO Dirk Elvermann. Circa il 90% delle vendite di BASF in Europa e Nord America proviene da prodotti realizzati localmente; negli Stati Uniti, questa percentuale supera l’80%. Anche in Asia Pacifico e Sud America la quota è attorno all’80%. Questo approccio riduce l’impatto diretto delle nuove tariffe doganali, ma l’azienda resta vigile rispetto alle ripercussioni indirette sulla domanda nei settori automotive e beni di consumo.
Fatturato in calo, pressioni competitive sui prezzi
Le vendite del Gruppo si sono attestate a 17,4 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai 17,6 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Il calo è stato trainato da minori volumi nei segmenti Agricultural Solutions, Chemicals e Nutrition & Care, solo parzialmente compensati dalla crescita valutaria, soprattutto grazie al dollaro USA. La pressione sui prezzi ha inciso negativamente in quasi tutti i segmenti, ad eccezione del Nutrition & Care, che ha potuto applicare aumenti.
L’EBITDA totale si è ridotto a 2,2 miliardi di euro (da 2,7 miliardi nel Q1 2024), mentre l’utile netto è sceso a 808 milioni (da 1,4 miliardi). Il calo è riconducibile anche a oneri straordinari per 447 milioni, legati in particolare alla cessione delle partecipazioni nei progetti eolici Nordlicht 1 e 2.
Cash flow negativo, ma dividendo confermato
Il cash flow operativo è stato negativo per 982 milioni di euro, in calo di 468 milioni rispetto al Q1 2024. Questo risultato riflette il pagamento da 300 milioni legato all’accordo transattivo AFFF negli Stati Uniti e l’aumento delle attività di trading di metalli preziosi. Il free cash flow è risultato negativo per 1,8 miliardi.
Nonostante il contesto sfidante, BASF conferma la proposta di dividendo di €2,25 per azione sull’esercizio 2024. Il pagamento è previsto per il 7 maggio, con l’obiettivo di distribuire almeno 12 miliardi di euro agli azionisti tra il 2025 e il 2028, tramite dividendi e buyback a partire dal 2027.
Outlook 2025 confermato da BASF
La società mantiene invariate le previsioni per l’intero 2025, con EBITDA atteso tra 8,0 e 8,4 miliardi di euro e free cash flow tra 0,4 e 0,8 miliardi. Le emissioni di CO₂ saranno contenute tra 16,7 e 17,7 milioni di tonnellate. Tuttavia, BASF avverte che l’elevata incertezza derivante dalle politiche tariffarie statunitensi e dalle contromisure internazionali continuerà a rappresentare un rischio importante per le attività globali.
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