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Appello di 115 organizzazioni: certezza legislativa sul Regolamento imballaggi

Ben 115 organizzazioni che rappresentano l’intera catena del valore dell’imballaggio europeo, della gestione delle risorse e la società civile, ha lanciato un appello congiunto alla Commissione Europea per sostenere l’integrità del Regolamento Imballaggi e Rifiuti di Imballaggio (PPWR).

L’appello, indirizzato al vicepresidente esecutivo Séjourné e alla commissaria Jessika Roswall, esprime “serie preoccupazioni” riguardo a qualsiasi potenziale riapertura del PPWR nell’ambito del prossimo Pacchetto di Semplificazione Ambientale, atteso a dicembre.

Il PPWR come “Pietra angolare”

Le organizzazioni sottolineano come il PPWR sia una “pietra angolare dell’economia circolare europea” e l’unico strumento in grado di stabilire un quadro normativo completo per imballaggi veramente riutilizzabili e riciclabili nel Mercato Unico entro il 2030.

“Il Regolamento Imballaggi fornisce la certezza legislativa di cui gli operatori economici hanno urgente bisogno per sbloccare investimenti significativi e a lungo termine nella produzione europea e nelle infrastrutture di riciclo”, afferma la dichiarazione congiunta.

Riaprire il testo: il rischio di paralisi

Nonostante riconoscano le complessità emerse dalle intense negoziazioni del trilogo, i firmatari avvertono che anche “modifiche minori” creerebbero una “incertezza paralizzante”. Una nuova fase di negoziato ritarderebbe le scadenze cruciali e, peggio ancora, la possibilità di alterare le disposizioni chiave innescherebbe l’immobilismo del mercato, bloccando gli investimenti in attesa di regole chiare.

L’obiettivo primario deve essere ora la tempestiva, equa e attuabile stesura della legislazione secondaria che garantisca chiarezza legale e un quadro stabile.

Appello all’azione

Mantenere l’integrità del Regolamento è giudicato essenziale per raggiungere gli obiettivi strategici europei, incluso il target del Clean Industrial Deal di raddoppiare l’uso di materiali circolari al 24% entro il 2030.

Le 116 organizzazioni esortano quindi la Commissione Europea a “mantenere l’impegno politico concordato, senza ricorrere alla riapertura del testo legislativo di base” e si dichiarano pronte a supportare la Commissione nell’identificare modalità pratiche e non legislative per sfruttare la flessibilità del testo esistente e semplificare la conformità.