Macchi: linea Cast

Produrre bobine di film stretch senza l’anima di cartone significa ottenere un risparmio immediato del 5%. Questo risultato è possibile grazie alla linea di estrusione cast di Macchi, recentemente presentata in una open house, equipaggiata con uno speciale sistema di avvolgimento

In occasione di una recente open house, Macchi ha presentato una nuova linea cast per la produzione di film stretch in bobine prive dell’anima di cartone. Alla base di questo impianto vi è un approfondito studio tecnico ed una completa analisi economica e di mercato, finalizzati ad una significativa riduzione dei costi e a un conseguente aumento della competitività.
Innanzitutto, vediamo qual è il contesto in cui l’impianto Macchi va a collocarsi. Il film stretch è la prima applicazione delle poliolefine a livello mondiale. Il trend della domanda di film stretch mostra una sensibile crescita, con un tasso di circa il 3% annuo nel periodo 2010 – 2015. In valori assoluti, nel 2005 il mercato assorbiva 1 milione 100 tonnellate, diventate 1 milione 320 mila nel 2010, che diventeranno in previsione 1 milione 540 mila nel 2015. La capacità produttiva è in aumento, soprattutto nell’Europa Centrale e Orientale e in Turchia. Sempre in Europa, negli ultimi 5 anni, sono aumentate le importazioni, soprattutto dal Medio Oriente, mentre sono calate le esportazioni.
A completare il quadro c’è una continua pressione sui margini operativi dei trasformatori e una forte sensibilità al fattore prezzo da parte degli utilizzatori finali.

Analizzare i costi
Di fondamentale importanza, in una situazione come quella descritta, è l’analisi dei costi. Cominciamo quindi col dire che circa l’80 % del costo del film stretch è rappresentato dalla resina il cui prezzo è determinato dall’andamento del mercato dei prodotti petroliferi. Sul piano qualitativo per la maggior parte del mercato, che prevede applicazioni “manuali” e “automatiche” nel 90% dei casi, è sufficiente una valore di pre-stretch compreso tra il 100 e il 250%; è quindi inutile aumentare indiscriminatamente le proprietà meccaniche del prodotto finale, superando questi valori.
Una tematica analoga è quella della coestrusione di film con struttura multistrato che può essere ottenuta mediante un classico feedblock, per i classici 3 o 5/ strati, oppure mediante costose tecnologie di microlayering (strutture microlaminari) dove gli strati possono essere moltiplicati oltre i 30. Con questi sistemi è possibile ottenere miglioramenti prestazionali ma la produzione resta la stessa e i risultati sul piano concreto non sono apprezzabili, se non dal punto di vista del marketing e della comunicazione.
Le strutture multistrato permettono di diminuire il costo della resina e di ottenere film più sottili, senza comprometterne le proprietà fisiche. Il cosiddetto down-gauging può quindi essere ottenuto facilmente, ma per mantenere l’efficienza, la velocità di avvolgimento deve essere aumentata per sostenere l’output dell’impianto: procedere a oltre i 500 metri al minuto non è tecnicamente semplice né economico.
Un altro elemento fondamentale nella produzione di film stretch è il consumo energetico, un fattore su cui i costruttori di impianti di estrusione si sono a lungo soffermati negli ultimi anni. Tuttavia è necessario sottolineare che, considerando che il costo sul chilogrammo trasformato incide per il 3% e aggiungendo i costi per i dispositivi che consentono il risparmio energetico (motori, studio delle viti, sistemi di riscaldamento eccetera), le cifre di risparmio non sono significative.

La risposta: coreless
Dopo aver considerati come fattori chiave il risparmio energetico e la configurazione di strutture multistrato complesse, su quali leve è possibile agire per ottenere un prodotto realmente competitivo?
La risposta di Macchi si articola su due elementi: la produzione di bobine senza anima di cartone (coreless) e la produzione in linea di film pre-stirati. L’eliminazione delle anime di cartone, oggi, agisce su ben il 5% del costo al chilogrammo del film stretch. Ciò porta quindi a un risparmio di entità notevolissima. Facciamo due esempi, basati sull’impiego di una linea di estrusione cast Macchi con larghezza di 2000 millimetri, con una velocità di 500 metri al minuto e uno spessore nel film di 23 micron. Nel primo esempio, per la produzione di bobine per uso manuale da 250 metri ad un ritmo di cambio di 8 bobine al minuto (anima da 600 grammi per un costo di 0,5 euro/kg) è possibile risparmiare oltre 1 milione e 100 mila euro all’anno. Nel secondo, per la produzione di bobine per uso automatico da 1.250 metri a una velocità di cambio di 4 bobine ogni 2’30” (anima da 1,8 kg per un costo di 0,5 euro/kg) è possibile risparmiare quasi 700 mila euro all’anno.
Produrre in linea i film pre-stirati permette di avere un’elevata velocità di produzione (oltre 10000 metri al minuto) di film più sottili con migliori proprietà fisiche. Senza i costi di lavorazioni di ripresa, quindi con costi addizionali. Il film pre-stirato rappresenta circa il 5% (65 mila tonnellate) del mercato europeo del film stretch per pallet: le previsioni dicono che questo valore crescerà fino al 7%, entro il 2015 (95 – 100 mila tonnellate). Fino a ieri prodotto esclusivamente off-line, grazie a questi recenti sviluppi tecnologici di Macchi, il film pre-stirato può oggi essere realizzato completamente in-line.

From pellet to pallet
Questi risultati sono ottenuti grazie ad una tecnologia che prevede l’uso di un avvolgitore specifico per il quale Macchi ha l’esclusiva Europea, realizzato in collaborazione con NoEl. Questo sistema permette di realizzare bobine per uso manuale o automatico, senza l’anima di cartone, in totale affidabilità. In questo modo è possibile avere film nel range da 7 o da 23 micron, dando risposte pratiche a tutta la gamma di richiesta, che va da un peso minore del film utilizzato per pallet, a minori costi di trasporto, di magazzino e di smaltimento del cartone.
La tecnologia cast Macchi permette di produrre tutti questi film senza modificare la configurazione dell’impianto .
È inoltre possibile diminuire lo spessore del film senza perdere la produttività della macchina, sfruttando le caratteristiche del film realizzato con la cosiddetta tecnica del downgauging: il film esce dal chillroll con uno spessore di 23 micron che viene poi ridotto a 12 aumentando linearmente la velocità di linea , senza arrivare ad un vero e proprio prestiro completo del film.

Caratteristiche dell’impianto
E veniamo alle caratteristiche tecniche dell’impianto cast Macchi. La versione “demo” presentata durante l’open house è basata su cinque estrusori con diametri di 65 – 100 – 160 – 100 – 65. La testa di estrusione (EDI) ha una larghezza di 2.650 ed è equipaggiata con sistema APC; il feedblock (sempre di EDI) è a cinque strati.
Con questo impianto sono realizzabili film con spessori da 12 a 50 micron, ad una velocità (chill roll) di 750 metri al minuto, con una produttività di 1.250 kg/h (con film a 25 micron). Il chill roll ha un diametro di 1.350 millimetri; il chill roll di stabilizzazione, con posizionamento regolabile, ha un diametro di 400 millimetri.
L’impianto è equipaggiato con sistema di misurazione dello spessore del film a raggi X (ElectronicSystem) e con l’avvolgitore NoEl DPC 2-2000, realizzato in esclusiva per Macchi.
A quali aziende trasformatrici è rivolto questo impianto? Principalmente a operatori già presenti sul mercato che desiderano una elevata produttività e produzione pronta alla vendita di films per applicazioni manuali e automatiche. Ma è rivolto anche a grandi aziende di converting che possano già detenere un portafoglio clienti importante, ma che non hanno mai avuto produzione verticalmente integrata e che decidano di investire in questo settore.
In ogni caso, per essere un player in questo agguerrito contesto, le considerazioni da fare sono molte, sul livello tecnologico del prodotto e sull’economia del prodotto, ma è necessario soprattutto considerare con quali soluzioni è possibile essere competitivi.
Di fronte ad una apparente equivalenza del prodotto, il prezzo diviene l’elemento decisionale. I risparmi indicati sono quindi leve di vendita di indiscutibile validità strategica.