
Dopo dieci giorni di negoziati, si è chiusa senza un accordo la quinta sessione del Comitato Intergovernativo di Negoziazione (INC-5.2) per la definizione di un trattato internazionale legalmente vincolante contro l’inquinamento da plastica. I lavori, ospitati al Palais des Nations di Ginevra, si sono conclusi il 15 agosto con la decisione di aggiornare i colloqui a data da destinarsi.
Nonostante l’assenza di un testo condiviso, i delegati hanno ribadito la volontà di proseguire il processo negoziale. “Tutti i Paesi vogliono restare al tavolo, nonostante le complessità geopolitiche ed economiche,” ha dichiarato Inger Andersen, direttrice esecutiva dell’UNEP. “Continueremo a combattere l’inquinamento da plastica, che ormai è ovunque: nel suolo, nei fiumi, negli oceani e nei nostri corpi.”
Oltre 2.600 partecipanti da 183 Paesi
Alla sessione hanno preso parte oltre 2.600 persone, tra cui più di 1.400 delegati governativi, circa 1.000 osservatori da oltre 400 organizzazioni e 70 tra ministri e vice-ministri. I lavori si sono articolati in plenarie, gruppi di contatto e consultazioni informali, affrontando temi chiave come la progettazione dei materiali plastici, le sostanze chimiche pericolose, i limiti alla produzione, i meccanismi di finanziamento e la conformità.
Il testo negoziale, basato sulla bozza presentata a Busan nel 2024 (INC-5.1), è stato oggetto di intense discussioni, ma non ha ottenuto l’unanimità necessaria.
Il presidente dell’INC: “Non è un fallimento, ma un passaggio”
“Non aver raggiunto l’obiettivo prefissato può generare frustrazione, ma non deve scoraggiarci,” ha affermato l’ambasciatore Luis Vayas Valdivieso, presidente dell’INC. “Il giorno in cui la comunità internazionale si unirà per proteggere l’ambiente arriverà.”
Anche la segretaria esecutiva dell’INC, Jyoti Mathur-Filipp, ha sottolineato l’importanza del momento: “Concludiamo questa sessione con una consapevolezza più chiara delle sfide e un rinnovato impegno collettivo.”
La voce della società civile sul trattato contro l’inquinamento da plastica
Forte la presenza della società civile, con attivisti, artisti, giovani, scienziati, Popoli Indigeni e raccoglitori di rifiuti che hanno animato proteste, installazioni e conferenze stampa nei pressi del Palais.
Il processo negoziale era stato avviato nel marzo 2022 con la storica risoluzione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA-5.2). Da allora si sono susseguite cinque sessioni in Uruguay, Francia, Kenya, Canada e Corea del Sud.
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