
Il mancato accordo nei negoziati sul trattato globale contro l’inquinamento da plastica rappresenta un duro colpo per la governance ambientale internazionale e per il settore delle materie plastiche. Lo afferma James Kennedy, analista tecnologico di IDTechEx, in un commento rilasciato oggi.
“Il fallimento dei colloqui a Ginevra è un serio passo indietro. Questi negoziati offrivano l’opportunità di definire regole vincolanti su standard di design, contenuto riciclato e obiettivi di gestione dei rifiuti,” ha dichiarato Kennedy. “Senza un allineamento globale, la transizione verso soluzioni circolari sarà frammentata e disomogenea”.
Secondo Kennedy, l’assenza di un quadro normativo condiviso rischia di:
- distorcere i flussi commerciali,
- complicare la conformità normativa,
- scoraggiare gli investimenti transfrontalieri in infrastrutture per il riciclo e materiali alternativi.
I brand dovranno affrontare requisiti variabili su design, etichettatura e riciclabilità, con impatti su costi e supply chain. Anche i produttori di polimeri e convertitori avranno minore visibilità sulla domanda futura di materiali riciclati e bio-based, rallentando gli investimenti.
Kennedy sottolinea che, senza un trattato sulla plastica, sarà più difficile affrontare il problema dei rifiuti plastici transfrontalieri e la dispersione nell’ambiente. “Il progresso dipenderà da politiche nazionali, leadership aziendale e pressione dei consumatori”.
Nonostante la battuta d’arresto, Kennedy rimane ottimista: “Le aspettative degli investitori, le normative regionali e la crescente competitività dei materiali riciclati continueranno a spingere il settore verso la circolarità. Ma senza un campo di gioco uniforme, la transizione sarà più frammentata, costosa e lenta”.
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