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ExxonMobil pronta a lasciare l’Europa: in vendita i suoi impianti chimici

ExxonMobil, uno dei colossi mondiali del petrolchimico, sta valutando la cessione dei suoi stabilimenti chimici in Europa, segnando un possibile ridimensionamento storico della sua presenza nel continente, riportano fonti del Financial Times.

L’azienda americana starebbe discutendo la vendita di impianti nel Regno Unito e in Belgio, tra cui uno stabilimento di etilene a Fife, in Scozia, e diversi siti produttivi belghe, con operazioni che potrebbero arrivare a valere fino a 1 miliardo di dollari. Non è esclusa nemmeno l’ipotesi di chiusure, mentre al momento non vi sono certezze che la vendita si concretizzi.

Il settore chimico europeo soffre una crisi prolungata: sovraccapacità produttiva, domanda debole e concorrenza dai produttori cinesi a basso costo hanno messo sotto pressione le aziende. Le tariffe sulle importazioni chimiche dall’Europa hanno parzialmente protetto le operazioni statunitensi, ma aumentano la difficoltà per chi resta in Europa.

Negli ultimi anni, ExxonMobil ha già ridotto il suo footprint europeo, lamentando costi energetici elevati e regolamentazioni stringenti. A maggio, l’azienda aveva avviato trattative per vendere la controllata francese Esso SAF e la divisione chimica francese alla canadese North Atlantic France SAS, con chiusura prevista entro fine 2025.

Altri grandi gruppi chimici seguono strategie simili: LyondellBasell ha venduto quattro impianti in Europa, mentre Sabic sta valutando operazioni analoghe. La possibile cessione degli stabilimenti europei di ExxonMobil confermerebbe un trend chiaro: le multinazionali chimiche americane stanno progressivamente abbandonando il continente, schiacciate da costi e concorrenza.